HABEMUS PAPAM !…
Sicuramente questa è la frase latina più conosciuta nel mondo, insieme a poche altre. Eppure il latino è la lingua ufficiale della chiesa cattolica e, prima che fosse sostituita dall’inglese, era spesso usata come lingua ufficiale negli incontri tra Capi di Stato e tra i diplomatici. Personalmente al liceo preferivo il greco antico al latino perché mi faceva disperare il modo in cui i latini si esprimevano: apparentemente la frase era formata da parole e caratteri di cui si poteva facilmente decifrare il significato, ma poi succedeva sempre che la traduzione italiana di quelle parole assumeva un non- senso se si limitava a quella letterale , mentre diventava sensata solo se si applicava la complicata “costruzione latina ”, fondata sulle declinazioni “ e “la terribile ” consecutio temporis”, quasi sempre disseminata tra aggettivi che precedevano i sostantivi di riferimento, avverbi che dividevano i verbi composti ecc…ecc…! Io amavo il greco classico: apparentemente misterioso per il suo alfabeto composto da caratteri e accenti, , ma infinitamente essenziale, definito nella forma e nella sostanza ! Chi legge si chiederà : “ma che ci azzecca?…” Ho fatto questa premessa per giungere ad una precisa conclusione : da sempre ( e per sempre ) la Chiesa cattolica ufficiale, cioè il clero, si rapporta alla società civile , sia essa laica o cattolica, come la lingua antica in cui si esprime : sembra comprenderla , seguirla , assecondarla ma, in realtà , la condiziona , la vincola , tende a mantenerla immutata, salvo rare eccezioni. Tuttavia, in questo istante l’Italia ha un nuovo Vescovo di Roma , ma non ha ancora un governo e la distanza tra Chiesa cattolica e Stato sembra ancora più consistente drammatica. Si dice che i cardinali abbiano avuto fretta di eleggere il nuovo Papa perché si avvicinava la Settimana Santa che conduce alla Pasqua e allora mi chiedo: quale evento imminente e determinante dovrebbe verificasi nelle prossime ore affinchè gli italiani possano ottenere il governo per cui hanno votato evitando così nuove, dispendiose e pericolose elezioni? Un’epidemia? Un’ improvviso attacco alieno? Un cataclisma? Comunque, abbiamo scoperto che il nostro Governatore Crocetta è un esperto di teologia: partecipando alla trasmissione della Bignardi su La 7, Invasioni Barbariche , ha intrattenuto i telespettatori sul tema della puntata : il nuovo Papa Francesco I . Io avrei preferito che mi informasse circa l’apertura dell’aeroporto di Comiso, circa il completamento della superstrada Ragusa-Catania, circa la realizzazione dell’ultimo tratto di autostrada Siracusa-Gela , che, guarda caso si è fermata proprio nella città ( Gela), di cui Crocetta è stato sindaco, ( e che alle ultime elezioni politiche ha votato per il Pdl e per il Movimento 5 Stelle) , ecc…. Per il momento sappiamo che il bilancio di previsione per il 2013 non è stato ancora approvato , che il famigerato MOUS di Niscemi ed il Ponte sullo Stretto non si faranno ( così ci siamo arruffianati i grillini e abbiamo detto addio al progresso!). Sappiamo anche che il Governatore è finito a “Striscia la notizia ” per le sue dichiarazioni “ sugli uccelli del Presidente ” ( pare si trattasse dei pappagallini di Lombardo) ospitati a Palazzo d’Orleans e mantenuti con soldi pubblici ! Ecco alla serietà, sobrietà , solennità , sacralità di uno Stato Pontificio che ha scelto celermente il proprio Capo, anche spirituale, si contrappone la solita giullaresca, superficiale pavidità di uno Stato italiano che ha irrimediabilmente perso il senso del bene comune , della res pubblica! E allora, in queste ore non ostiniamoci a chiedere ad un Papa e alla sua Chiesa che si apra a questioni etiche , quali i matrimoni gay, la fecondazione artificiale , l’aborto, che non possono essere oggetto di contrattazione, in quanto renderebbero il cattolicesimo un’altra cosa, ma chiediamo, anzi pretendiamo dal Presidente della Repubblica Napolitano un governo duraturo, riformatore, laico e liberale ,amico di chi produce e nemico di chi spreca . Tuttavia , da laica, una richiesta al Papa Francesco I voglio farla: insegni ai cattolici italiani a comportarsi come i cattolici argentini , i quali, pur vivendo in uno stato laico ( che ha legalizzato le nozze gay, l’inseminazione artificiale e consente la distribuzione gratuita degli anticoncezionali ) e presidenziale, ( in cui i coniugi Kirchner si sono succeduti al potere ), ne hanno rispetto e mostrano di preferirlo a quello dittatoriale dei c.d.“colonnelli” , colpevole, tra l’altro, del dramma dei “desaparecidos ” . I cattolici argentini, cioè, hanno imparato a distinguere la Chiesa dallo Stato e, seppur a fatica e ancora con tanta imprecisione, stanno contribuendo ad attuare il principio illuminista ed umanistico “libero Stato in libera Chiesa ”, che piace tanto a noi laici, democratici e, che certamente l’Arcivescovo di Buenos Aires, ora Francesco I , non ha ostacolato.
Cassandra