Contrabbando di sigarette all’interno di una pescheria di S.Croce: arrestato uomo di 47 anni
I militari dell’Arma della Stazione di Santa Croce Camerina avevano notato che da una pescheria i clienti uscivano spesso senza sacchetti per la spesa. Sospettavano ci potesse essere uno smercio di stupefacenti, forse hashish o marijuana. Qualche chilometro più a nord, i finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia di Ragusa, sempre a caccia di violazioni fiscali e doganali, già da tempo sulle orme di un traffico di “bionde”, stringevano il cerchio su un’area del centro camarinense. E scendevano alla ricerca dello “spacciatore” di pacchetti senza bollo dello Stato. Giunti a poche decine di metri dalla pescheria, i due finanzieri in borghese trovano due carabinieri in borghese. “Colleghi che ci fate qui?” si son reciprocamente domandati… Dopo un rapido chiarimento, mettendo insieme le conoscenze, hanno disegnato un chiaro quadro della situazione e hanno quindi deciso un blitz congiunto: il primo cliente che esce a mani vuote viene bloccato e si entra tutti insieme. Come si dice, l’unione fa la forza, e così è stato. Ma, entrati in pescheria, sorpresa! Sotto il bancone pacchetti di sigarette in quantità ma niente stupefacenti. E così, in barba alla legge, tra una triglia e un’orata si trovava anche qualche pacchetto di sigarette. Perquisita la pescheria e l’abitazione dei gestori, sono saltate fuori complessivamente 129 pacchetti di sigarette, tutte rigorosamente prive di bollo dello Stato. Il pescivendolo, H.D., 47enne residente a Santa Croce, incensurato, è stato accompagnato in caserma e denunciato per “contrabbando di tabacchi lavorati esteri” in violazione del “Testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale”. Ora rischia una multa fino a 12.900 euro . Le “bionde” sono ovviamente state sequestrate e saranno confiscate e distrutte dopo l’estrazione di un campione ai fini giudiziari. Lo smercio di sigarette di contrabbando, oltre che illegale poiché danneggia lo Stato Italiano, può essere estremamente pericoloso per la salute. Può infatti succedere che le “bionde” oltre che essere entrate in Italia illegalmente, possano essere state taroccate, ovvero confezionate in pacchetti uguali a quelli di note marche ma falsi, utilizzando tabacchi di dubbia provenienza. E ci si può bene immaginare, oltre a tuti gli agenti tossici contenuti in una sigaretta normale, che cosa ci possa essere in una foglia di tabacco raccolta e lavorata in luoghi sconosciuti, magari in campi soggetti ad inquinamento ambientale e confezionate in fabbriche prive di qualsivoglia norma igienico-sanitaria. Da ricerche scientifiche effettuate s’è scoperto che le sigarette “tarocche” contengono alte percentuali di catrame, nicotina, e monossido di carbonio e persino sabbia e plastica. L’attività congiunta procederà nei prossimi giorni, quando i finanzieri procederanno ad un accurato controllo fiscale della società che gestisce la pescheria, intestata alla moglie del pescivendolo/tabaccaio, mentre i carabinieri del NAS verificheranno l’idoneità dell’esercizio commerciale sotto il punto di vista dell’igiene, eventualmente proponendolo al sindaco per la sospensione.
Redazione