Leontini spiega la candidatura al Senato: “Investimenti per imprese e agricoltura iblee nei miei piani”
Intervista in esclusiva per Santa Croce Web a Innocenzo Leontini, candidato per il Senato con la lista Cantiere Popolare. Un politico che con la la sua onestà, capacità, esperienza, da tutti riconosciuta, ha rappresentato la garanzia per l’inserimento in lista, in un posto utile che potrà permettergli di rivestire la prestigiosa carica di Senatore della Repubblica.
D: Che cosa vuol dire candidarsi in questo periodo così difficile per la politica nazionale?
R: Sicuramente vuol dire tentare di dare un contributo al miglioramento della situazione.
D: Considerando il malumore dei cittadini, molti dei quali decideranno di non votare, lei cosa si sente di dire per far comprendere che il voto, oltre ad essere un diritto è anche un dovere.
R: E’ un dovere non soltanto il voto, ma anche esercitarlo nella maniera più consapevole, perché si può legittimamente manifestare un disappunto, rabbia, per fenomeni degenerativi che non mancano, e che meritano di essere puniti, corretti con condotte diverse alternative. Però, come sempre accade nei periodi di difficoltà, si tende a fare di tutta l’erba un fascio e la caccia alle streghe diventa lo sport più diffuso. E’ come se per gli episodi che si sono verificati nell’ambito della Chiesa tutti i preti sono inaffidabili perché pedofili. C’è la tendenza a considerare il politico e la politica come il luogo per antonomasia per la malversazione, per la corruzione, l’impreparazione, l’inefficienza. Io non credo che sia così. La politica rimane la fondamentale attività, se esercitata bene, per far funzionare le istituzioni. E’ giusto individuare le posizioni più fondate, le esperienze più affidabili e più credibili, e senza fare di tutta l’erba un fascio, esercitare consapevolmente il proprio consenso. Io mi candido perché ritengo che nella mia attività tutti gli ingredienti che hanno alimentato l’antipolitica non intaccano il giudizio sulla mia persona. Se antipolitica oggi significa reagire al malaffare, reagire all’impreparazione, reagire all’inefficacia e all’inefficienza del politico inteso come rappresentante di questi non valori, non credo di avere meritato nel corso della mia lunga carriera uno di questi bolli negativi. Non ho fatto mai vergognare i miei elettori per queste motivazioni, anzi ritengo di aver meritato per la rappresentanza e la difesa del territorio, per le attività di governo e parlamentari che sono sempre state riconosciute come positive. Per una condotta politica che fino ad oggi non è mai stata oggetto di giudizi particolarmente preoccupanti o preoccupati. Nell’ambito di un programma che in questo momento intende reagire ad un’attività di governo che è amica delle banche, che ha abbandonato i territori a se stessi, i comuni, le famiglie, la povera gente ed ha soltanto fatto operazioni di grande ragioneria di stato, macelleria sociale, economica e politica, a fronte di questo io credo che una immediata iniezione di incoraggiamento alle attività produttive attraverso un’eliminazione della violenza fiscale che ha caratterizzato negli ultimi tempi le scelte del governo, un’eliminazione dell’IMU, l’eliminazione di alcuni appesantimenti fiscali attraverso un condono, tutto questo debba essere messo a fondamento di una serie di interventi che incidendo sulle istituzioni possano iniziare un percorso riformatore che finalmente possa fare funzionare meglio la società italiana. Credo che questo sia di fondamentale importanza per le nostre attività, un alleggerimento fiscale significa fare uscire fuori dal tunnel dell’indebitamento le nostre imprese agricole. Avevamo immaginato un percorso, negli anni scorsi, di ristrutturazione finanziaria delle piccole e medie imprese, cioè rinvenire delle risorse che possono servire a diluire nel tempo i debiti che le imprese hanno nei confronti delle banche e a poter sostenere queste attività imprenditoriali attraverso un pagamento degli interessi sull’esposizione debitoria, nel decennio, nel quindicennio, in modo da favorire il reinvestimento dell’attività produttiva da parte dell’imprenditore. Questo per consentire una ripresa dell’attività imprenditoriale nel settore agricolo. La crisi non è fondata su cause e motivazioni solo nazionali, è una crisi che coinvolge l’intera economia internazionale, le piazze più incandescenti non sono quelle italiane, le piazze della Grecia e della Spagna stanno bruciando di più. Ci si deve attrezzare per evitare di raggiungere quei livelli e per dare un contributo al miglioramento della situazione nazionale. Io ritengo di avere un’esperienza alle spalle che possa rappresentare titolo di credibilità, affidabilità, e all’interno di un’alleanza che, almeno per quanto riguarda la Sicilia, sembra essere prevalente, aspiro ad un funzione che possa consentirmi di rappresentare adesso, in una situazione diversa da quello che mi ha consentito di farlo alla Regione per venti anni, la mia terra , il mio territorio.
D: Qual è il programma personale di Innocenzo Leontini qualora riuscisse a raggiungere l’obiettivo?
R: Quello più personale sarebbe di inserire le istanze fondamentali del mio territorio in un’attività legislativa. Per esempio la ristrutturazione finanziaria delle imprese agricole è sicuramente uno dei compiti. Attraverso organismi come l’ISMEA, di competenza nazionale, che potrebbero essere utilizzati per un cofinanziamento a queste attività ed una ripresa dell’investimento in agricoltura. Un’altra cosa che mi premerebbe fare? Vorrei dare un contributo forte ad una modifica di un sistema elettorale che considero una iattura. Mi trovo alle prese con un sistema elettorale che non condivido.
Antonella Galuppi