Sei cani morti per avvelenamento in c.da Finaiti: esplode la questione randagismo, ma l’Enpa esce di scena
Sei cani morti, presumibilmente per avvelenamento, nella zona di contrada Finaiti – Chiuse nuove. Negli ultimi giorni il rinvenimento dei sei esemplari, tutti meticci di media-grande stazza, ha fatto squillare il telefono dell’Enpa che ha dato l’allarme alle autorità competenti e alle forze dell’ordine. I volontari dell’Enpa, allertati da alcuni passanti, si sono subito messi a lavoro. Grazie al pronto intervento degli animalisti un settimo cane, un meticcio Labrador, è stato portato da un veterinario ed è stato strappato a morte certa. “Lui ce l’ha fatta – dice Liliana Senatore, commissario straordinario Enpa Santa Croce – ma per gli altri cinque, morti nei giorni scorsi, e per l’altro cucciolo meticcio di Labrador che abbiamo cercato di salvare, purtroppo non c’è stato nulla da fare. Adesso le autorità competenti cercheranno di fare piena luce sugli episodi, di verificare che effettivamente si tratti di avvelenamento. Ma i segnali riportati dalle carcasse lo farebbero almeno presumere. Non ho parole per descrivere l’amarezza e lo sdegno che io e la squadra dei miei volontari abbiamo provato quando abbiamo ritrovato questi poveri cani riversi a terra, privi di vita”. Adesso si cercano i responsabili. Liliana Senatore ha denunciato il fatto ai carabinieri, all’Asp canina e alle Prefettura, attivando la procedura di indagine. “Tra l’altro – tiene a precisare Senatore – si trattava di cani molto innocui, esemplari coi quali noi volontari spesso eravamo in contatto. Li sfamavamo, controllavamo che stessero bene. Come per altri esemplari della popolazione canina che circolano sul territorio comunale, cercavamo di appurare quotidianamente che non creassero problemi alla popolazione. E ora questa triste fine. Mi chiedo a chi potessero dare fastidio. E’ da considerare che nella maggior parte dei casi si tratta di cani smarriti, che quindi per indole sono abituati al contatto con l’uomo e sono solitamente tranquillissimi. Non c’è veramente limite all’insensibilità di certa gente”. I volontari Enpa continuano a perlustrare il territorio alla ricerca di eventuali altri cani avvelenati, anche se i ritrovamenti di questi giorni vorrebbero gli episodi circoscritti nell’area di Finaiti, una arteria secondaria che collega Santa Croce Camerina alla vicina frazione di Casuzze. Il problema del randagismo a Santa Croce era tornato alla ribalta nel periodo immediatamente precedente le festività natalizie, a seguito di qualche episodio sporadico che rischiava di creare qualche ansia di troppo alla cittadinanza. Specie nelle campagne, dove un branco che ha razziato tre aziende agricole, due ricadenti nel territorio di Santa Croce Camerina ed una in quello del Comune di Ragusa, ha creato non poche noie ai proprietari che hanno immediatamente lanciato l’allarme. Qualche capo di bestiame, tre capretti, mira dei randagi. Ma la situazione è presto rientrata, dato che i due capi branco, di cui uno femmina meticcio di razza rottweiler e un cucciolo erano stati catturati dopo settimane di posizionamento di gabbie autocatturanti, controlli e monitoraggi da parte della polizia municipale locale e di Ragusa, collaborata dalle guardie zoofile dell’Enpa e dalla Protezione civile.
La gestione
Gestione e controllo della popolazione canina in città, non sarà più l’Enpa ad occuparsene. La convenzione tra il Comune e l’ente nazionale protezione animali, infatti, non è stata rinnovata. Saranno i privati a occuparsi dei randagi o dei cani smarriti che circoleranno sul territorio comunale, come assicura l’assessore comunale alla Sicurezza e alla Sanità Rosario Pluchino. “Abbiamo prorogato di due mesi – spiega l’assessore Pluchino – il rapporto con l’Enpa per assicurare la copertura del servizio fino a che non daremo l’appalto pubblico. L’Enpa ha lavorato bene fino ad oggi. Ma ci atterremo alle nuove indicazioni di legge. I cani randagi saranno tolti dalla strada, tenuti in vita, e accolti in un canile. La Regione siciliana ha già finanziato delle strutture, in fase avanzata per quanto concerne la parte burocratica, anche nella provincia di Ragusa. Santa Croce sarà consorziata con Vittoria. I cani randagi, pertanto, saranno catturati e accuditi in strutture apposite. Si tratta di un modo per tutelare gli esemplari stessi, che così saranno tutti sotto controllo e assicurati alle cure costanti di esperti. Ma, soprattutto, lontani dalla mano di coloro che vogliono cagionare loro del male”.
Il labrador salvato dall’Enpa migliora e riprende a mangiare
Ha ripreso a mangiare. Il cuccioline meticcio Labrador salvato lunedì sera inizia a star meglio. Ha rivisto la luce dopo essere stato, presumibilmente, avvelenato, così come gli altri sei esemplari che, in questi giorni sono stati segnalati all’Enpa che però non ce l’hanno fatta. Non ha mollato, ed è riuscito a cavarsela. Grazie agli animalisti dell’Ente nazionale protezione animali ha combattuto la battaglia più difficile.”Non posso che ringraziare – ha commentato Liliana Senatore, commissario straordinario Enpa – la dottoressa Guarino, il veterinario che gli ha somministrato l’antidoto che lo ha tenuto in vita. Ma, certamente, se non fosse arrivato tempestivamente tra le braccia amorevoli del medico che si è occupato di lui, sarebbe andata di gran lunga peggio. Per questa ragione ringrazio Letizia Mandarà, la volontaria che, anche in questa occasione, ha saputo dimostrare maturità e grande sensibilità nell’aiutarmi a portare il cane lontano dalla strada. In questo fondamentale anche l’aiuto di due bravissimi agenti della questura di Ragusa intervenuti sul posto a seguito della chiamata della persona che ha segnalato il caso. Hanno fatto tanto, aiutandoci a caricare i due cani, sia quello che siamo riusciti a salvare sia quello che, ajnoi, non è riuscito a cavarsela, per assicurarli alle cure del veterinario più vicino. L’altro cucciolo non ha fatto in tempo ad avere la sua possibilità di uscire da questo incubo sano e salvo. E’ morto, infatti, proprio mentre lo caricavamo sul furgone”. Si cerca di stabilire con maggiore precisione quali possono essere state le cause del decesso dei cani, anche se i sintomi riscontrati nelle carcasse rinvenute in contrada Finaiti, arteria secondaria che collega Santa Croce alla vicina frazione di Casuzze, lascerebbero pochi dubbi. Sarà l’esame autoptico a stabilire con precisione per quale ragione i cani sono morti. Sembrerebbe che oltre a sintomi di avvelenamento sui corpi dei randagi ritrovati nelle campagne santacrocesi siano stati riscontrati anche segni di percosse. “Con quale coraggio sia stato possibile infierire su bestie inermi e del tutto innocue come loro, per me, è ancora un mistero” conclude Liliana Senatore.
Fonte: La Sicilia