I volontari del Centro Risvegli manna dal cielo per la sanità iblea: incontro col commissario dell’Asp
La SUAP del G.B. Hodierna di Ragusa ha ospitato, lunedì 14 gennaio, una conferenza stampa organizzata dal Centro Risvegli Ibleo volta a ringraziare il Commissario dell’ASP 7 di Ragusa, Arch. Angelo Aliquò, e mostragli su quante forze umane il Centro può contare per portare avanti il suo ambizioso progetto. Il Commissario Aliquò, ex capo della segreteria dell’Assessore alla Sanità, Massimo Russo, avendo preso a cuore l’iniziativa del Centro Risvegli, poco prima di Natale ha firmato una convenzione con la quale ha permesso che si potesse svolgere attività di volontariato presso il G.B. Hodierna dove attualmente sono ricoverati alcuni pazienti che versano in stato di coma vegetativo. Con grande emozione, il presidente del Centro Risvegli, Carmelo Tumino, si è rivolto al Commissario Aliquò: “Abbiamo fatto tanta strada e adesso siamo arrivati su una buona strada. Quest’anno abbiamo già fatto un incontro con una formazione di 70 persone. Qui a Ragusa, è venuto il Prof. Basagli e la sua equipe. Con il volontariato le cose sono cresciute, abbiamo dei medici che sono qui con noi: il Dott. Francesco Arezzi, la Dott.ssa Valentina Minardi, il Dott. Schembari Raffaele, il Dott. Francesco Puglisi e la Dott.ssa Germana Orofino. Sono volontari che fanno servizio presso l’ASP di Ragusa. Devo ringraziare il Dott. Ragusa, il Dott. Brugaletta ed il Dott. Amato che mi hanno dato un sostegno ammirevole. Inoltre la sua presenza mi ha dato un coraggio enorme – ha aggiunto Tumino rivolto ad Aliquò – perché lei è stato molto determinato nel voler fare questo regalo di Natale a tante famiglie”. “Non devo prendermi tutti questi ringraziamenti per lavori che hanno fatto altri, credo che sia il mio dovere arrivare in una realtà ed esaminare quello che c’è cercando di conoscerla in modo diverso da chi la vive e avendo l’opportunità di capire cosa c’è da fare, cosa si può correggere – ha dichiarato Angelo Aliquò -. Il primo giorno che sono arrivato a Ragusa ho visitato proprio questo reparto ed ho scoperto già da allora quanto era stato fatto e quanto ancora si può fare. Noi abbiamo il compito di offrire servizi alla gente. Io spessissimo ho detto che chi lavora con me deve immaginare chi c’è dall’altro lato. Cerchiamo di pensare che noi siamo coloro che abbiamo la fortuna di potere fare il bene degli altri. Noi abbiamo la fortuna di fare il lavoro più bello del mondo: lavoriamo per gli altri. Il risultato del nostro lavoro lo vediamo subito perché vediamo madri che trovano un minimo di serenità, la possibilità di vivere altri momenti oltre quelli dell’assistenza continua ai propri cari. Mi hanno detto che adesso il vostro reparto sarà completo perché arriveranno nuovi pazienti, quindi il mio compito è quello di mettere in condizioni chi ci lavora di lavorare meglio, facendo venire le persone che servono. L’aspetto sanitario prevale su ogni altro aspetto. L’amministrazione è a supporto dei servizi sanitari e non fine a se stesso”. Subito dopo, Carmelo Tumino ha omaggiato il Commissario Aliquò di una maglietta con il logo del Centro Risvegli e personalizzata col suo nome. “Io sono quello che mette la firma, ma non faccio il lavoro, io lo condivido ma lo fate voi e vi ringrazio per il pensiero e vorrei estenderlo a tutti quelli che lavorano e si stanno impegnando”. Anche il Direttore Sanitario del reparto, Dott. Giovanni Ragusa, si mostra soddisfatto del contributo che il Centro Risvegli sta apportando: “Il 30 giugno del 2011 abbiamo aperto questa struttura che accoglie pazienti in coma, stabilizzati, che provengono dalle rianimazioni ospedaliere. Il Centro Risvegli si vuole occupare di questo tipo di pazienti privatamente, adesso si è trovata questa comunità di intenti ed attraverso la sponsorizzazione della Regione e della nostra azienda li stiamo accogliendo per fare volontariato nella struttura. Ci sono dei professionisti in pensione che si impegneranno una, due volte alla settimana a venire da noi per fare dei controlli clinici specialistici ai nostri pazienti. Il tutto viene coordinato da me perché l’impronta deve essere dell’azienda, però noi siamo ben contenti di utilizzare queste risorse. Qualcuno di questi pazienti comincia a riprendersi, a dare segni di attività cerebrale. Abbiamo un tunisino di 32 anni che si è ripreso dopo due anni di coma e adesso comunica con noi. Abbiamo una signora che a seguito di un ictus emorragico era in coma e adesso comincia a dare segni di risveglio, come abbiamo dei pazienti in coma irreversibile”. Importantissimo il supporto dei professionisti che si sono mostrati fortemente motivati da questa iniziativa. Ad esempio il Dott. Francesco Arezzi, ex primario di psichiatria e successivamente di neurologia dell’ospedale di Scicli, rivela che ha avuto in cura Sara, una degente del reparto, figlia del Professor Luciano Di Natale, importante elemento propulsore del Centro Risvegli. “Io ho avuto modo di visitare Sara dopo l’accaduto (l’entrata in coma dopo aver mangiato una polpetta di carne trattata con solfiti), mi sono affezionato, la vedevo di tanto in tanto per valutare le condizioni neurologiche. Tutto è nato con Sara. C’erano comunque altri pazienti in provincia alcuni che conoscevo privatamente e altri che sono nati dopo Sara. C’è stato questo movimento provinciale per cercare di far nascere qui questo Centro Risvegli che era già presente in altri luoghi italiani”. Analogo entusiasmo ha mostrato un altro dei volontari: “Conoscevo il Dott. Rocco Bitetti, io non sapevo nulla del Centro Risvegli. Mi ha parlato lui di questa problematica ed io con molto entusiasmo ho aderito – ha dichiarato il Dott. Francesco Puglisi, primario di chirurgia toracica dell’ospedale di Ragusa Ibla – . Molti malati, oltre ai problemi legati al loro stato, hanno quasi tutti problemi polmonari, in quanto sono tutti tracheotomizzati, con cannula, bisogna gestire le situazioni anche da un punto di vista toracico”. “Seguirò tutti i pazienti da un punto di vista internistico – ha sostenuto il Dott. Raffaele Schembari, Dirigente medico di medicina interna dell’Ospedale di Ragusa -. Per mia indole io da diversi anni faccio volontariato perché sono già il medico dell’Unitalsi e sono medico delle società sportive per disabili, quindi mi è venuto facile entrare a far parte di quest’iniziativa importante, anzi, importantissima. Direi che è l’unica in Sicilia e ci fregiamo di essere i primi di questa cosa”. Un progetto partito in punta di piedi che sta assumendo proporzioni notevoli a dimostrazione che la solidarietà esiste e, a volte, raggiunge ‘vette’ inaspettate.
Antonella Galuppi