Caro amico ti scrivo…
“Caro amico ti scrivo… così mi distraggo un po’… Da quando sei partito c’è una grossa novità, l’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va..”. Parafrasando le parole di questa stupenda canzone dell’indimenticato Lucio Dalla, inizio il mio primo editoriale del 2013 dedicandolo a tutti i santacrocesi che, per i più disparati motivi, non abitano più con noi ma che continuano a vivere in noi, nei nostri ricordi, nei nostri luoghi più cari, a tutti quelli che santacrocesi restano ovunque nel mondo e a quelli che lo diventeranno! Con loro voglio condividere la preoccupazione per il futuro, ma anche l’orgoglio per il passato e, soprattutto, l’impegno per costruire per noi stessi e per le nuove generazioni una società più equa e solidale. Impegno che deve coinvolgere tutti noi cittadini comuni, attraverso la partecipazione e l’informazione, ma che, soprattutto, deve costituire un monito per i nostri amministratori, sia a livello nazionale, che regionale, che locale. I quali, invece, sono distratti dalle loro beghe di potere a tal punto da trascurare i bisogni essenziali dei propri amministrandi, quali la sicurezza, anche economica, lo sviluppo sociale, culturale ed economico, la stabilità, anche politica. Durante le campagne elettorali tutti gli schieramenti politici propongono cure e ricette per la felicità, mentre il giorno dopo gli italiani, specie quelli delle classi medio – borghese, ricevono dai vincitori lo stesso regalo: aumenti delle tasse, diminuzione dei posti di lavoro, riduzione dei servizi, scarsa trasparenza nella gestione della cosa pubblica, costi eccessivi per la politica e la burocrazia! Eppure a noi poveri “signor nessuno” basterebbero strade e città pulite e sicure, centri storici curati e recuperati, scuole ed ospedali meno fatiscenti e disorganizzati, infrastrutture realizzate in tempi meno biblici, incentivi fiscali per i soggetti economici più produttivi e disincentivi per quelli più speculativi, una classe politica meno bulimica e amorale, pronta a dare l’esempio rinunciando a tutti i propri privilegi nonché all’odiosa abitudine di “risparmiare” riducendo le spese per i disabili, gli indigenti, la scuola e la salute pubblica, degradando e derubando il ceto medio ecc… ecc… Ma tutto ciò è quello che siamo costretti ad “inventare per poter dimenticare” perché “l’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va…!”. A S. Croce come andrà dopo il 17 gennaio, cioè dopo che il Tribunale amministrativo avrà definitivamente stabilito se le ultime elezioni sono state realmente vinte dall’attuale Sindaco Iurato? A Palermo come andrà dopo le elezioni nazionali di febbraio se vincerà Monti o Bersani, dato che l’UDC di Casini a Palazzo d’Orleans governa con il Pd mentre a Roma, essendosi alleato con i montiani ed i finiani, andrebbe a governare contro, senza un’apparente logica e, soprattutto, senza una reale coerenza ideologica? E… caro amico, “l’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va…!”.
CASSANDRA