Le primarie del PD premiano Padua e Bellassai: ora hanno il compito di non tradire le radici iblee
L’evento politico che ha maggiormente caratterizzato questa settimana d’inizio del nuovo anno, è sicuramente legato alla scelta dei candidati del PD per le elezioni politiche nazionali del prossimo febbraio. La quantità dei votanti non ha raggiunto le cifre delle primarie per la scelta del candidato Premier, pur tuttavia il milione e più di elettori che hanno sentito l’esigenza, nonostante il periodo particolare, di contribuire alla scelta dei candidati testimonia quanto sia sentito il ritorno alla partecipazione diretta nell’individuazione di chi possa rappresentare le idee e i bisogni di ciascuno. In provincia di Ragusa la maggioranza degli elettori ha scelto due candidati di tutto rispetto: Venerina Padua e Gigi Bellassai, l’una di Scicli, l’altro di Comiso. Stranamente, anche questa volta il capoluogo non è riuscito a sostenere un candidato da far vincere. Scontri di potere o, più probabile, rigetto del passato? Qualsiasi ipotesi diventa credibile nella situazione in cui si trova la classe dirigente del PD ragusano. L’inveterata abitudine, creata decenni fa dall’allora vertice della DC, di suddividersi in ‘correnti’ non apporta ovviamente alcun giovamento alla crescita di un partito e di ciò occorre che i vertici ne tengano conto: ciò vale non solo per il PD, basta vedere cosa sta succedendo nel campo opposto. A livello provinciale, come a livello regionale e nazionale, la democrazia impone la presenza di una maggioranza e di un’opposizione che la controlli. I candidati che le primarie del PD hanno scelto potranno far parte della maggioranza o dell’opposizione nel prossimo parlamento nazionale e, dato il valore delle persone, lo faranno sicuramente bene. Non dovranno però dimenticare le loro radici e l’appartenenza alla nostra terra iblea, anche perché non sono stati scelti dall’alto, come purtroppo ancora avviene in quasi tutti gli altri partiti, ma dalla gente che sulle loro spalle ha voluto caricare il fardello delle necessità: il lavoro, lo sviluppo dell’agricoltura, il rilancio del turismo, l’avvio dell’aeroporto di Comiso, il rifacimento delle infrastrutture viarie, il potenziamento dei servizi. Ai prossimi deputati, quindi, la responsabilità di dimostrare con i fatti la vera identità delle primarie: scelta ‘reale’ o ‘fiction’?
Ermocrate