Carmelo Iurato, dalla Vigor al basket di Serie A: “Vi racconto la mia nuova vita ad Avellino”
Altissimo, giovanissimo e già una grande promessa del basket: questo basta a riassumere il profilo di Carmelo Iurato. Un ragazzo come tanti, vissuto e cresciuto a Santa Croce, che col tempo scopre la passione per la pallacanestro e se ne innamora. “Avevo solo 4 anni quando mio papà, amico di Giancarlo Di Stefano, mi ha portato per la prima volta nella palestra tensostatica a vedere i ragazzi più grandi che giocavano – ricorda con commozione Carmelo – . E’ stato lì che per la prima volta ho toccato una palla da basket e da quel momento, allenamento dopo allenamento, non ho più smesso”. Tutti conoscono Giancarlo Di Stefano, anche lui veterano del basket e allenatore di un nutrito vivaio di campioni. Proprio attraverso i suoi insegnamenti Carmelo Iurato ha spiccato il volo, dimostrando di avere quelle qualità che trasformano la passione sportiva in puro talento. Tante sono state le soddisfazioni dell’ancora sua acerba carriera. Ad appena 18 anni può vantare numerosi successi, sia con la squadra di casa, ma anche oltre. “La mia prima esperienza sportiva fuori da Santa Croce è stata con la Virtus Ragusa – continua Carmelo -. Una società che mi ha dato tantissimo perché ho avuto la fortuna di essere allenato da gente del calibro di Recupido, Ceccato e Gebbia. L’anno scorso abbiamo partecipato al campionato di C1 e la cosa più gratificante è stata quella di essere capitano a soli 17 anni. Mi chiamavano il capitanino”. Ma il destino aveva in serbo per lui un posto ancora più in alto e così è stato con la chiamata a far parte di una prestigiosa squadra di serie A, la Sidigas Avellino. “Ho saputo che la trattativa con Avellino era andata in porto solo quattro giorni prima che iniziasse la preparazione – sostiene Carmelo – . Ero da un lato estremamente felice, dall’altro un po’ triste perché avrei dovuto lasciare la mia famiglia, i miei amici e la mia ragazza. Il 12 agosto ho preso l’aereo e da quel momento è iniziata un’avventura fantastica, piena di quello che ho sempre desiderato fare… giocare a basket”. Nel parlare della sua vita ad Avellino, Carmelo sottolinea come si sia dovuto arrangiare in tutto, acquistando un’autonomia a cui non era abituato, ma la nostalgia del suo paese, dei suoi amici e della famiglia – il punto di riferimento principale a cui è legatissimo e alla quale spera di dare tantissime soddisfazioni – è tanta. Fino ad ora è riuscito a rendere orgogliosi non solo i suoi familiari, i suoi amici, la sua tanto amata ragazza, ma anche un’intera comunità che si stringe intorno a lui augurandogli di raggiungere vette sempre più elevate e successi sempre più importanti.
Antonella Galuppi