Un omaggio alla tragedia del Belìce: il lavoro di Domenico Occhipinti VIDEO
Due mesi di intenso lavoro e trenta minuti di emozioni, in cui il solenne ricordo della tragedia si mischia a storie di vita e di speranza da parte di soccorritori e sopravvissuti. E’ stato presentato sabato pomeriggio in biblioteca il reportage curato dal giornalista Domenico Occhipinti e dal cameraman Guglielmo Distefano, che già qualche settimana fa, in occasione della ricorrenza del terremoto del Belice, era stato mostrato (non integralmente come è avvenuto oggi) alle celebrazioni del 50° anniversario della tragedia, tenutesi a Partanna di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Questa follia è cominciata il 20 ottobre, dopo aver letto alcune pagine di Candido Cannavò, all’epoca giornalista de “La Sicilia” – ha spiegato ai presenti Occhipinti -. Parlava di una storia che non avevo mai sentito prima: il salvataggio di un bambino di sedici mesi da parte di un vigile del fuoco milanese. E’ la storia del Gesù Bambino del Belice”, da cui trae ispirazione questo lavoro.
Alla presentazione del documentario, introdotto dalla giornalista Alessia Cataudella, sono intervenuti anche il presidente della società di Storia Patria di Santa Croce Camerina, Gaetano Cascone, che ha illustrato alcuni degli eventi calamitosi che hanno colpito negli anni la nostra comunità; il professore Carmelo Mandarà, che con il gruppo degli scout si è recato nel Belice per prestare soccorsi; il sindaco Giovanni Barone, che ha rimarcato l’importanza e l’impegno della Protezione Civile nella messa in sicurezza del territorio. Erano presenti anche il presidente del Consiglio Piero Mandarà, la consigliera Antonella Galuppi e i rappresentanti dell’associazione Libera…Mente che hanno “ospitato” l’evento. “15 gennaio 2018 – Il Belice a mezzo secolo del terremoto” ha contato sull’apporto di alcuni testimoni d’eccezione come i giornalisti Piero Angela, che diede l’annuncio della catastrofe dal telegiornale Rai, e del giornalista e politico Corradino Mineo, che prestò soccorso fra gli sfollati. Si tratta di uno spaccato illuminante, e per molti versi inedito, di quanto avvenuto cinquant’anni fa nell’area che sorge al confine fra le province di Trapani e Agrigento. In quella occasione ci furono circa 400 morti e migliaia di feriti. A cui il lavoro di Domenico Occhipinti e Guglielmo Distefano riesce perfettamente a rendere omaggio.
(foto Paolo Distefano)