Scoglitti, rilasciato per la seconda volta il presunto rapitore indiano
I militari della Stazione Carabinieri di Scoglitti e quelli del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Vittoria hanno nuovamente rintracciato l’indiano Ram Lubhaya, 43enne irregolare, indagato per il sequestro di una minore. Il fatto era accaduto il pomeriggio del 16 agosto e i carabinieri di Scoglitti lo avevano poco dopo bloccato e sottoposto a fermo d’indiziato per il delitto di sequestro di persona. Rimesso a piede libero in attesa dell’udienza convalida, si era reso irreperibile, mentre i carabinieri lo cercavano per invitarlo all’interrogatorio del pubblico ministero. È stato cercato per due giorni ma finalmente nel pomeriggio di sabato il fiuto del comandante della stazione CC di Scoglitti ha permesso di rintracciarlo presso un casolare di campagna non lontano da Scoglitti. L’uomo è stato portato in caserma a Vittoria, insieme al suo avvocato di fiducia, ove ha reso interrogatorio innanzi al pubblico ministero e ai carabinieri della compagnia di Vittoria.
L’uomo, denunciato a piede libero, ha risposto per sette ore alle domande del pm, che ha deciso di “non convalidare il fermo”; anche dopo aver sentito la versione dei genitori. A dare l’allarme chiamando i carabinieri della stazione di Scoglitti era stato un amico dei genitori, preoccupato per l’atteggiamento dell’indiano che aveva preso in braccio la bambina e che l’ha tenuta per non più di 45 secondi, non allontanandosi per più di 10 metri. Una versione che sarebbe stata confermata nella loro deposizione dai genitori adottivi della bimba. Sulla scorta di queste dichiarazioni, contenute nel rapporto inviato alla Procura di Ragusa dai carabinieri, il pm ha ritenuto di non confermare il fermo e di denunciare in stato di libertà l’indiano per tentativo di sequestro di persona e sottrazione di minore. Due ipotesi di reato per cui la legge non prevede la custodia cautelare.
Tra l’altro l’indagato non si è mai allontanato da Vittoria, pur essendo uno senza fissa dimora. Il suo abituale lavoro è quello di fare tatuaggi all’hennè in spiaggia ai bagnanti e a volte l’uomo si ferma a dormire sugli arenili anche la notte. Sabato i carabinieri hanno avuto difficoltà a rintracciarlo, non avendolo trovato lungo il litorale a fare tatuaggi, perché la sera prima aveva fatto tardi e bevuto qualche bicchiere di troppo e per questo aveva riposato all’interno di un casolare occupato da extracomunitari, sempre a Scoglitti.
L’INTERROGAZIONE DI GASPARRI
La scarcerazione di Lubhaya aveva provocato un’insurrezione popolare e un’interrogazione urgente da parte del senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) rivolta al ministro della Giustizia Orlando: “Mi auguro – aveva scritto Gasparri – che il ministro disponga un’immediata ispezione per verificare quanto accaduto e assumere le opportune iniziative del caso”. Gasparri aveva definito «sconcertante» la decisione della procura di rimettere l’indiano a piede libero, dopo l’arresto operato dai militari per sequestro di persona minorenne.