Maria Zisa spiega l’addio: “Nessuna frattura, chiudo presto con la politica”
“Motivazioni di carattere strettamente personali”. Lo ha ribadito Maria Zisa nel corso di un’intervista concessa in esclusiva a Santa Croce Web, in cui spiega il perché delle sue “dimissioni irrevocabili” da presidente del Consiglio comunale. La Zisa ha consegnato al sindaco Iurato una lettera per giustificare il passo indietro. Nessuna frattura con la coalizione “Il paese che vogliamo” né tantomeno con il primo cittadino. Maria Zisa, esponente del Partito Democratico, nel maggio del 2012 era stata eletta alla massima carica consiliare dopo essere risultata la prima delle elette nella lista del sindaco.
Le dimissioni sono arrivate a ciel sereno. Come mai solo ad un anno e mezzo dalla scadenza elettorale?
Era da tempo che avevo maturato l’idea di dimettermi, ma non lo avevo fatto per rispettare gli impegni politici presi con col mio partito e i miei elettori. Le situazioni attuali che riguardano il mio lavoro mi hanno “costretto” a non mantenere questo tipo di impegno.
Ci sono motivazioni politiche in questa decisione? Come ad esempio la non approvazione del bilancio?
Assolutamente no. Ci sono state in passato situazioni di disaccordo con l’amministrazione quali ad esempio la convenzione delle strutture con le società sportive oppure l’elezione dei revisori dei conti che mi hanno trovato in una posizione di divergenza. In merito al bilancio la colpa non è soltanto dell’amministrazione o del Consiglio comunale ma riguarda principalmente aspetti conseguenti a provvedimenti del governo centrale sull’implementazione del nuovo sistema di contabilità armonizzata.
Da tempo che ci sono delle frizioni tra il partito, il sindaco e il “gruppo agricoltori”. E’ anche questa una delle cause che hanno portato alle sue dimissioni?
Sì, tutto questo è vero però non è la causa predominante. Alla base motivi esclusivamente lavorativi che mi hanno indotto a questa decisione. Sicuramente questi anni di politica mi hanno fatto disamorare sempre di più e hanno influito negativamente sulla decisione finale.
Il gruppo PD vuole Lucia Cuciti come nuovo presidente mentre gli “agricoltori” reclamano Guglielmo Fidone. Chi sarà il prossimo presidente del Consiglio?
Non so ancora chi sarà indicato dal mio partito. Spero sia una persona seria, sincera e responsabile. A Lucia Cuciti sicuramente appartengono queste caratteristiche.
Come giudica l’operato del sindaco Iurato e in particolare dell’assessore Allù in questi anni?
Non spetta a me giudicare l’operato della giunta, dico solamente che il sindaco è una brava persona e soprattutto onesta. Mi rendo conto che nella politica a volte non basta. Ci sono circostanze in cui bisogna essere più decisionisti. Io ho un altro tipo di carattere, ho preso una decisione forte e importante in un momento e in un mondo dove nessuno vuole cedere né poltrone né tanto meno rinunciare ad emolumenti. L’assessore Allù invece ritengo sia un politico molto determinato che sa il fatto suo e che spesso riesce ad ottenere quello che vuole.
Come sono stati i rapporti politici del presidente del Consiglio con il consesso?
I rapporti con tutto il Consiglio sono stati buoni, a volte sono stata accusata di non aver svolto un ruolo super-partes o di garanzia. Ma rifarei tutto quanto.
Circolano voci di una sua possibile prossima candidatura a sindaco, conferma?
Terminerò questa esperienza di consigliere comunale tra un anno e mezzo e dirò definitivamente addio alla politica. Non ci sarà alcuna candidatura né a sindaco e nemmeno al Consiglio comunale. E’ una decisione definitiva. Mi dedicherò principalmente alla mia famiglia e al mio lavoro che ho un po’ trascurato in questi anni.
Pensa che il Consiglio comunale in questi quasi 4 anni abbia dato il massimo dal punto di vista dei lavori e degli atti esitati?
No. Si sarebbe potuto fare di più e meglio. Il Consiglio comunale è il sale della democrazia e del buon governo della città. A volte una buona opposizione può aiutare, stimolare e migliorare l’attività amministrativa. Mentre una buona maggioranza può indirizzare razionalmente le scelte dell’amministrazione per raggiungere finalità rivolte al bene comune.
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