Rissa e coltellate alle bancarelle fra clan di tunisini: 4 arresti FOTO
I festeggiamenti per la ricorrenza di San Giuseppe si stavano avvicinando al loro apice sabato sera a Santa Croce Camerina, quando, per motivi in corso di accertamento, si è scatenata una violenta colluttazione tra cittadini tunisini. Almeno una ventina i soggetti coinvolti, molti dei quali già noti alle Forze dell’Ordine.
I Carabinieri della locale Stazione sono intervenuti immediatamente per placare gli animi, ma, date le circostanze, non hanno potuto fare a meno di richiedere l’intervento di pattuglie di rinforzo, accorse da Ragusa ma anche dalla limitrofa Vittoria. I soggetti coinvolti nella zuffa, infatti, erano evidentemente ubriachi e non davano alcun segno di voler sottostare ai reiterati inviti alla calma. Dopo poco qualcuno ha anche afferrato delle armi – coltelli, bastoni, mazze, tutto ciò che i malviventi avevano con sé o erano riusciti a trovare tra le bancarelle della festa – e allora si è reso necessario l’intervento in massa dei Carabinieri per riportare l’ordine.
Alla fine, 4 soggetti – tutti privi di permesso di soggiorno – sono stati assicurati alla Giustizia; sono infatti stati tratti in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale aggravata, lesioni aggravate e porto abusivo di armi i seguenti cittadini tunisini:
- Sahli Fouad, classe 1988, pregiudicato;
- Bacha Aymen, classe 1992, pregiudicato;
- Grami Hamda, classe 1991, pregiudicato;
- Maatallah Rafik, classe 1978.
Contestualmente, nel corso dell’operazione, sono stati sequestrati due coltelli impiegati dagli arrestati nel corso della zuffa, di cui una mannaia lunga oltre mezzo metro. Gli arrestati, nelle fasi concitate della colluttazione, hanno aggredito anche due commercianti italiani presenti nel centro ibleo in occasione dei mercatini di San Giuseppe, che, grazie all’intervento tempestivo dei Carabinieri, sono usciti incolumi dalla brutta disavventura. Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa, in attesa del giudizio di convalida.
1 Comment
La frase “sono stati assicurati alla giustizia” mi fa ridere, tanto tra un paio d’ore saranno tutti di nuovo in giro (se vi trovate a passare in Via Caucana tra qualche giorno magari li incontrerete).
Siamo all’apice dell’indecenza, ci stiamo facendo sbattere fuori da casa nostra da una mandria di scappati di casa che vivono a nostre spese. Stiamo perdendo ciò che la gente prima di noi ha saputo costruire, stiamo perdendo l’orgoglio nel dire e nel pensare “siamo italiani”. Contuiamo pure a dar loro tutto ciò che vogliono: assistenza sanitaria, moschee, togliere i crocifissi dalle nostre scuole, ecc ecc
E la colpa è anche di tutti quelli che li finanziano (vedi chi compra da loro le droghe).
Che fine ha fatto la nostra bella Città del Sole?
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