Dna sotto le unghie di Loris? Strane le fascette consegnate alla maestra
Si cercano delle tracce di Dna sotto le unghie del piccolo Loris. Potrebbe essere la svolta. Il bambino, nel tentativo di difendersi dall’aggressore, avrebbe anche potuto graffiarlo. Loris sarebbe stato strangolato con una fascetta di plastica, simili a quelle usate dagli elettricisti. Una di quelle che, una volta chiusa, non è più possibile riaprire se non tagliandola. E proprio il graffio rinvenuto sul collo di Loris sarebbe riconducibile all’uso di un paio di forbici che gli investigatori stanno analizzando. Emergono, inoltre, nuovi dubbi sui racconti forniti dalla madre. Secondo altri filmati analizzati dagli investigatori, la telecamera disposta fra via Matteotti e piazza Unità d’Italia, non avrebbe mai registrato il passaggio della Polo nera di Veronica Panarello. Sospetti anche sull’orario in cui la madre di Loris ha raggiunto Donnafugata per partecipare al corso dimostrativo sul Bimby: c’è un buco di 15 minuti. Secondo le ultimissime indiscrezioni, infine, Veronica e il figlio Loris (che, viene ribadito, non è stato accompagnato a scuola) sarebbero rimasti a casa insieme, per 36 minuti, prima che lei ripartisse verso il corso di cucina. (nella foto il padre e la madre di Loris).
IL RACCONTO DELLA GIORNATA MINUTO PER MINUTO
22.47 L’AUTO DELLA MADRE A 50 MT DALLA STRADA DEL MULINO (clicca qui)
Secondo il rapporto di polizia e carabinieri, alle 9.37 di sabato mattina, l’auto della donna è stata ripresa da una telecamera mentre transitava a 50 metri dalla strada che porta a Mulino Vecchio, il luogo dove è stato trovato il corpo.
22:05 LA MADRE IN CASA CON LORIS PER 36 MINUTI
Secondo le ultime ricostruzioni, madre e figlio sarebbero nuovamente rimasti a casa insieme per 36 minuti dopo che entrambi erano usciti in macchina e poi rientrati separatamente. Si legge sul Corriere della Sera. Loris non è mai arrivato a scuola la mattina del 29 novembre ma torna a casa da solo alle 8.32, subito dopo esserne uscito. Diciassette minuti dopo, alle 8.49, rientra anche la madre, Veronica Stival, che esce nuovamente 36 minuti dopo, alle 9.25 circa. Veronica è dunque rimasta 36 minuti con il figlio, prima che del piccolo Loris si perdessero le tracce.
18:30 CONCLUSO SOPRALLUOGO DELLA SCIENTIFICA
Si è concluso l’ennesimo sopralluogo effettuato dalla polizia Scientifica nelle campagne di Santa Croce, esattamente in quella contrada Mulino Vecchio dove sabato 29 novembre è stato ritrovato senza vita, ad appena 8 anni, il corpo di Loris Stival. I nuovi accertamenti sono durati circa un’ora.
16:45 IL SINDACO: “PER NOI NON CI SARA’ NATALE”
“Ho il dovere morale di preservare la mia comunità dall’assalto mediatico di questi giorni per il delitto del piccolo Loris. Il dolore della famiglia è il dolore di un’intera comunità. Non a caso l’amministrazione comunale ha deciso di sospendere le iniziative natalizie. Per noi non ci sarà Natale”. Lo dice il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato. “Mi appello alla sensibilità e alla deontologia dei giornalisti – aggiunge il sindaco – impegnati in questi giorni a raccontare la cronaca del delitto. Ma un conto è la cronaca, e un altro la morbosità delle notizie”.
16:20 L’AVVOCATO VILLARDITA: “FAMIGLIA STIVAL AFFRANTA”
Dopo un incontro con la sua assistita, ossia la madre del piccolo Loris, l’avvocato Villardita ha lasciato l’abitazione della famiglia Stival circondato dai giornalisti: “Abbiamo fiducia nella magistratura – ha confermato ai cronisti -. La famiglia è affranta, ha perso un bambino di 8 anni”. E le incongruenza nei racconti della signora Veronica? “Le ricostruzioni non le conosco e non le voglio conoscere, fino a quando non abbiamo atti ufficiali non c’è alcuna ricostruzione” ha concluso un po’ scocciato il legale.
15:05 TRACCE ORGANICHE SULLA FORBICI SEQUESTRATE
Tracce organiche, ora sottoposte a esame genetico, sarebbero state individuate sulle forbicine trovate nell’abitazione di Loris Stival, sequestrate dagli investigatori. Secondo quanto si apprende, il campione genetico sarebbe stato isolato con il luminol dagli esperti, che stanno ora eseguendo gli esami per stabilire a chi appartenga quella traccia.
15:00 A CHE ORA L’ARRIVO A DONNAFUGATA?
Ci sarebbe un buco di 15 minuti nel racconto che Veronica Panarello ha fatto ad investigatori e inquirenti su quel che accadde la mattina di sabato 29 novembre. Dai video in possesso degli investigatori emergerebbe infatti che la donna esce di casa attorno alle 9.15-9.20 per raggiungere il castello di Donnafugata e partecipare al corso di cucina. Per raggiungere la tenuta si impiegano tra i 15 e i 20 minuti, ad un’andatura normale, come hanno verificato gli stessi investigatori. Veronica Panarello dovrebbe essere arrivata al corso, che cominciava alle 9.30, non più tardi delle 9.40. La mamma di Loris, stando invece alla testimonianza di un partecipante al corso, arriva alle 9.55. E quando arriva fornisce una giustificazione che investigatori e inquirenti definiscono “non richiesta”: “Scusate il ritardo – avrebbe detto la donna – ho avuto dei problemi”.
14:55 ALTRI FILMATI SMENTISCONO LA VERSIONE DELLA MADRE
Torna l’incubo telecamere per Veronica Panarello, la madre di Loris. La donna, che continua a sostenere di aver accompagnato Loris a scuola, ha dichiarato agli inquirenti di aver attraversato via Giacomo Matteotti fra le 8.30 e le 8.40 a bordo della sua Polo nera. Ma tra le 8.30, l’orario in cui escono da casa la donna e i due figli, e le 8.40, l’orario in cui un’altra telecamera riprende l’auto nei pressi della ludoteca dove verrà lasciato il figlio più piccolo, non c’è traccia del passaggio dell’auto nelle immagini registrate dalla telecamera comunale all’incrocio tra via Matteotti e piazza Unità d’Italia. La circostanza emerge dall’analisi fatta dagli investigatori di polizia e carabinieri dei video delle telecamere installate a Santa Croce.
13:50 LA MAESTRA CONFERMA: “IL PADRE CI HA CONSEGNATO LE FASCETTE”
“Il papà di Loris, su pressioni della mamma, ci ha dato una confezione, aperta, di fascette di plastica bianche, sostenendo che sarebbero dovute servire al bambino nei lavori in classe proprio il giorno in cui era scomparso”. Lo ha ricordato la maestra Teresa Iacono, confermando la ricostruzione fornita dalla dirigente della scuola Falcone-Borsellino, Giovanna Campo. “Noi – ha aggiunto – siamo rimaste sorprese perché non avevamo mai chiesto di portarle, perché sono pericolose, e non era previsto il loro utilizzo a scuola. La mia collega ha chiamato la polizia e successivamente le abbiamo consegnate in Questura. Nessuno mai a scuola ha chiesto fascette per esperimenti”. “Mentre parlavamo con la madre – ha ricordato l’insegnante – ci ha detto che c’erano queste fascette che a suo dire noi avevamo chiesto di comprare per fare esperimenti, era una confezione aperta. E’ stata la madre a sollecitare il padre dicendogli: ‘valle a prendere’. Lui le ha portate e noi ci siamo molto sorprese, meravigliate, non avevamo mai chiesto una cosa del genere, per questo abbiamo deciso di informare gli investigatori”.
13:45 LE FASCETTE SAREBBERO COMPATIBILI
Sarebbero compatibili con quella utilizzata per strangolare Loris le fascette di plastica che la mamma del bambino ha consegnato nel pomeriggio di lunedì scorso, assieme ad altro materiale scolastico che apparteneva al piccolo, alle sue due maestre. Per avere un riscontro definitivo occorreranno giorni. I primi accertamenti effettuati dalla Scientifica e dal medico legale farebbero ritenere le fascette di plastica compatibili con i segni trovati sul collo di Loris. Il responso però non è ancora definitivo: sono in corso altri esami.
12:00 I TECNICI CERCANO DATI SUL GPS DELL’AUTO
Nuove indicazioni sul percorso seguito il 29 novembre scorso, giorno della scomparsa di Loris, dall’auto della madre, potranno venire dall’esame del rilevatore Gps presente sulla vettura. Alcuni tecnici stanno cercando di accertare se è possibile estrapolare dati utili. “La mamma di Loris ha autorizzato volontariamente l’acquisizione del Gps – spiega il legale di Veronica Panarello, l’avvocato Francesco Villardita – che era stato istallato nella sua auto nell’ambito di un contratto stipulato con la compagnia assicurativa. Non è stato sequestrato, così come la Polo: è acquisita agli atti dell’inchiesta perché la mia assistita non è indagata. Ed è estranea ai fatti”.
11:30 LA PRESIDE: “A SCUOLA NON UTILIZZIAMO FASCETTE DA ELETTRICISTA”
“Secondo quanto mi hanno raccontato le maestre, la mamma di Loris, quando sono andate a trovarla per farle le condoglianze, ha consegnato loro delle fascette” perché avrebbero fatto parte di un lavoro non concluso a scuola. Lo afferma la preside della Falcone-Borsellino di Santa Croce Camerina, Giovanna Campo, su ricostruzioni di stampa, “escludendo che a scuola siano state chieste fascette: sono oggetti pericolosi e nessuno ne ha portate in aula, se non di nascosto”. Al momento non esiste alcun legame fra le presunte fascette consegnate dalla madre – e subito restituite dalla maestra ai carabinieri – e l’arma che sarebbe servita a strangolare Loris.
10:00 IL CACCIATORE FIDONE: “SONO TRANQUILLO”
Torna a parlare anche l’unico iscritto nel registro degli indagati, Orazio Fidone. Il cacciatore, dopo le perquisizioni di questi giorni e il sequestro delle due auto, è tranquillo: “Rifarei dieci, cento, mille volte quello che ho fatto – ha spiegato stamattina ai cronisti di ‘Live Sicilia’, che lo attendevano sotto casa -. Non mi hanno tenuto molto in questura. Se sono uscito tardi da li è perché ho atteso tanto. Sono tutte le sere a casa. Mi voglio liberare, quando sarà il momento faremo una chiacchierata. Mi auguro che la procura creda alla mia buona fede rispetto alla detenzione delle cartucce. Facciamo che questa cosa finisca in modo naturale, lasciamo lavorare gli inquirenti così avranno anche il tempo di capire la mia posizione in merito alle munizioni”. “Aiutateci a ricostruire l’immagine di questo paese – ha poi spiegato Fidone a ‘Mattino 5’ – ve ne saremo grati”.