L’A_SOCIALITÉ: la pittura di Maurizio Pometti tra memoria, relazioni e isolamento nell’epoca dei social

“L’uomo è un animale sociale”. Così ci definì Aristotele già nel IV sec. a.C. Per nostra natura, infatti, dipendiamo dalle interazioni sociali per crescere, formare la nostra identità e trarre vantaggi, benefici e sostegno gli uni dagli altri. Comunicare, costruire relazioni, far parte di una comunità, cooperare sono tutti aspetti fondamentali della nostra esistenza che incidono sul nostro benessere psicofisico.
Con la mostra “L’A_SOCIALITÉ”, titolo graficamente e foneticamente ambivalente e antitetico, il curatore Giovanni Scucces e la sua galleria d’arte SACCA presentano a Modica una personale dell’artista Maurizio Pometti (Catania, 1987). L’opening, alla presenza dell’artista, è fissato per sabato 3 maggio alle ore 19.
Nell’attuale era social, in cui la rete e un piccolo smartphone ci permettono di connetterci con il mondo intero in qualunque luogo ci troviamo, siamo sovrastati da un incredibile numero di “amici”. Un sovraccarico di connessioni che in realtà ci fa sentire sempre più soli perché viene a mancare l’aspetto relazionale diretto, la condivisione, il contatto, la gestualità, il face to face, l’empatia! Di conseguenza tutto diventa più sterile e meno autentico. Stiamo diventando più social, ma meno sociali…
Invece, è necessario riscoprire il senso e il bisogno di socialità che, paradossalmente, sembrano siano stati ridimensionati proprio dall’avvento dei social network e acuiti dal lungo periodo di isolamento vissuto negli ultimi anni.
Inoltre, parlando di relazioni sociali anche la memoria ha un ruolo importante. Il ricordo di eventi ed esperienze condivisi creano e rafforzano legami. Più le reminiscenze sono vivide e sentite e più fungono da collante con i protagonisti che hanno vissuto proprio quella esperienza. Si tratta di un lungo filo rosso che lega passato e presente e si intreccia con le nostre vite e quella dei nostri cari “coprotagonisti”. Anche in questo caso, l’arte può diventare uno strumento di riflessione sul nostro modo di vivere e relazionarci in un confronto fra l’ieri, l’oggi e il domani.
La ricerca di Maurizio Pometti, in particolare quella su cui punta l’attenzione questo progetto, si configura come un tributo alla forza delle relazioni e al potere evocativo della memoria. Osservando le opere in mostra, relative agli ultimi cinque anni della sua attività, si ha come la sensazione di sfogliare un album di ricordi. L’artista scava nei meandri più profondi della propria esistenza, di quella dei suoi cari, ma anche di perfetti sconosciuti, restituendo immagini che parlano una lingua universale: quella delle relazioni, della condivisione, della vita con gli altri e quindi della vita di tutti noi.
Scene di gruppo evocano spesso momenti felici e celebrano legami all’interno di contesti indefiniti e atmosfere sospese e senza tempo. Memorie che hanno la stessa consistenza e volatilità dei sogni. Fra tutte le opere in mostra, tuttavia, due ritraggono individui solitari. Due persone immerse in un dialogo silenzioso con il proprio Io: in “Oltre l’apparenza (omaggio a Giovanna)” una donna scruta se stessa allo specchio, si pone delle domande, fa delle riflessioni; nell’altra un uomo rivolge lo sguardo altrove, verso il futuro, con un titolo che recita “Chissà come cambierà”. L’atteggiamento, l’espressione e le tonalità calde del giallo lascerebbero ben sperare…
Le sue opere, dal sapore nostalgico, prendono forma per mezzo di pennellate decise e materiche accostate in modo da lasciar intravedere sul fondo porzioni di tela o cartone liberi dal colore. Tutto ciò, unitamente all’utilizzo sovente di tonalità in scala di grigi e blu, accresce la sensazione di indefinitezza e pervade le opere di un’aura malinconica. Nei lavori in cui sono presenti altri colori, essi non sono mai accesi, anzi, piuttosto sbiaditi e simili a quelli delle vecchie fotografie. Quelle stesse immagini, talvolta ingiallite dal tempo, di cui si serve l’artista per dar vita alle proprie opere.
Nel processo di trasposizione pittorica, le figure perdono la loro reale identità cosicché lo spettatore può immedesimarsi e identificarsi in esse proiettandovi il proprio vissuto. Un qualcosa di simile a quello che può essere ravvisato nell’artista, intento a scandagliare in maniera introspettiva le relazioni e i legami di ieri, come di oggi e domani.
Un corpus di opere che diventano monito e invito a riscoprire il valore delle relazioni in un’epoca in cui tutto appare fondato sull’individualità piuttosto che sul nostro essere sociali. La mostra, con ingresso libero, potrà essere visitata fino al 14 giugno; dal martedì al sabato ore 16.30 – 19.30 e le mattine di martedì, mercoledì e venerdì ore 10.30 – 12.30. Gli altri giorni e fuori orario su appuntamento. Per ulteriori info consultate il sito della galleria www.sacca.online.
BREVE NOTA BIOGRAFICA
Tra le principali tappe della giovane carriera dell’artista Maurizio Pometti si segnalano: Art Market Budapest 2014; finalista per tre anni al premio “Arteam Cup” di Espoarte nel 2016, 2022 e 2023; (Fe)male, Museo d’Arte Contemporanea San Rocco, Trapani, 2017; Dormire con i fantasmi, personale alla Giuseppe Veniero Project, Palermo, 2019; finalista al Premio Artivisive San Fedele 2019-2020, Galleria San Fedele, Milano; Ligabue, La figura ritrovata (collettiva), Fondazione Museo Antonio Ligabue, Palazzo Bentivoglio, Gualtieri (RE), 2021; Vincitore del Premio Morlotti – Imbersago 17° Edizione nel 2021; “Diario di Bordo”, MACC, Museo d’Arte Contemporanea di Caltagirone, 2022; Paesaggi alternativi, mostra personale alla LeoGalleries, Monza, 2023; “Chiamata alle arti 2023”, mostra collettiva, Mucciaccia Contemporary, Roma; Custodire l’immagine (bipersonale) Fondazione Brodbeck, Catania, 2024; D’Annunzio e la Cina, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, 2024; Se ti stavi nascondendo dall’amore, mostra personale, Parco letterario Salvatore Quasimodo – Torre Saracena, Roccalumera (ME), 2024; Chiamata alle Arti 2021-2024, mostra collettiva, Istituto Italiano della Cultura di New York, 2024.
BREVE PRESENTAZIONE DELLA GALLERIA E DEL SUO DIRETTORE
SACCA è una galleria d’arte contemporanea fondata nel 2019 da Giovanni Scucces*. Dopo 3 anni di attività, nel dicembre 2022 trasferisce la sua sede da Pozzallo a Modica (RG). Si caratterizza per la sua proposta glocal e trasversale. Al suo interno, proprio come in una “sacca”, è possibile trovare diverse proposte di arte contemporanea unitamente a piccoli complementi di design e ad una wine selection di cantine siciliane. Attraverso il suo sito web sacca.online si è pensato di offrire una vetrina permanente e sempre aperta per dar modo di conoscere meglio gli artisti e le principali attività della galleria. In questo modo è possibile visionare e scegliere le proprie opere preferite a qualunque ora e da qualunque parte del mondo, sempre in totale trasparenza.
* Nato a Modica nel 1983, si laurea dapprima in Scienze della Comunicazione e in un secondo momento in Storia dell’arte e beni culturali, in entrambi i casi presso l’Università degli Studi di Catania. Si occupa di arte e comunicazione sotto molteplici aspetti. È giornalista pubblicista, ha collaborato con riviste di settore e gallerie d’arte. SACCA rappresenta il progetto forgiato sulle sue esperienze, passioni e aspirazioni.
Informazioni
SACCA gallery – Via Sacro Cuore 169/A (ingr. da via Fosso Tantillo) – Modica (RG)
Apertura al pubblico: dal martedì al sabato ore 16.30 – 19.30 e le mattine di martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle 12.30. Gli altri giorni e fuori orario su appuntamento.
Ingresso libero.
Contatti: 3381841981 – [email protected] – www.sacca.online
Ulteriori approfondimenti e aggiornamenti su:
L’A_SOCIALITÉ – Maurizio Pometti. SACCA gallery, Modica. 3 maggio – 14 giugno 2025