Il quarantesimo anno di Avis S.Croce inizia con la tradizionale luminaria
I festeggiamenti per l’annuale ricorrenza di Sant’Antonio Abate e il 40esimo anniversario della nascita dell’Avis di Santa Croce Camerina, ci inducono ad alcune riflessioni su una tradizione che, a differenza di altre, non è mai venuta meno e che anzi negli ultimi anni sta conoscendo un nuovo vigore, grazie anche all’apporto dell’associazione dei donatori di Sangue, che proprio nel Piazzale della solidarietà risiede con la casa dei donatori.
Anche quest’anno a Santa Croce , grazie anche all’impegno dell’Amministrazione comunale, dirigenti e volontari dell’Avis si sono adoperati per rendere ancor più rurale e iconografica la funzione purificatrice di Sant’Antonio, dalla quale discende la tradizione di accendere fuochi la sera prima della festa. Quella di Sant’Antonio Abate, comunemente venerato come protettore degli animali, è una festa genuina, ancora non colonizzata dagli artifici della società consumistica e, grazie a questa “purezza”, ha ancora un sapore autentico, immediatamente percepito da coloro che, numerosissimi, hanno partecipano al rito dell’accensione ed hanno condiviso le degustazioni preparate dai giovani volontari, già protagonisti la sera del 4 gennaio in piazza Vittorio Emanuele II con l’apertura in musica di “40 anni di Avis”.
Certo, oggi tutti conoscono il significato più recente di questa festa che con il connubio con l’Avis, diventa ancor più importante per difendere l’economia orticola serricola rurale, la salvaguardia della salute e il benessere degli animali che continuano ad essere un fondamento e la consapevolezza che il nostro nutrimento può essere tratto soltanto dai frutti della terra e che rispettare la terra e il suo equilibrio significa innanzitutto rispettare noi stessi.
(Foto di Enrico Gurrieri)