Agnello para le critiche: “L’aula del Consiglio non è una curva da stadio”
“L’Aula Consiliare non è una curva da stadio. Dall’inizio del mandato mi sono impegnato a garantire la massima trasparenza dell’attività del Consiglio comunale”. Lo scrive in una nota il presidente del Consiglio comunale, Luca Agnello. “Per la prima volta – continua la nota – vengono pubblicati sul sito del Comune tutti i verbali delle conferenze dei capigruppo, i volti stessi di ogni singolo consigliere comunale (attendiamo ancora quelli della minoranza, a parte Riva), viene sempre data ampia disponibilità per le convocazioni di riunioni e consigli, e in ultimo, più importante, vengono sempre video ripresi (per fortuna) tutti i Consigli comunali”.
“Invito tutti i cittadini – riprende il presidente del Consiglio – a guardare le registrazioni per constatare la condotta di ogni singolo Consigliere e l’assoluta infondatezza delle accuse e lagnanze che, periodicamente, arrivano dalla minoranza secondo un preciso disegno vendicativo volto a delegittimare il ruolo che ricopro. Ciascun attore del Consiglio ha il diritto di esprimere le proprie opinioni e compito del Presidente è garantire che questo diritto venga esercitato senza che altri possano interferire con la facoltà di espressione di ciascuno”.
“Le regole sono uguali per tutti: far parte della minoranza non significa essere esonerati dal dovere di rispettare il decoro e la disciplina istituzionale, senza le quali non può esserci dibattito civile. Ero abituato a sentire insulti e offese nei peggiori campi di periferia – rilancia Agnello -, mai avrei immaginato di ricevere indecorose ingiurie durante una seduta consiliare. Un episodio gravissimo, fortunatamente registrato e verbalizzato, non tanto perché rivolto alla mia persona, quanto perché offende una funzione pubblica democraticamente istituita il cui esercizio è stato definito “schifoso” da un consigliere comunale, che peraltro ha ricoperto lo stesso ruolo fino ad un anno fa”.
“L’acrimonia, il ludibrio, il turpiloquio, le offese personali non sono costumi che mi appartengono e qualificano solamente chi ne fa uso e chi, tollerando o sminuendo tali atteggiamenti, di fatto li avalla”.
La controreplica di Mandarà
“In merito alle allusioni (gravi e immotivate) del presidente Agnello, ci tengo a specificare, come già fatto in aula, che l’aggettivo “schifoso” non era riferito all’esercizio della funzione genericamente intesa, bensì all’atteggiamento di prevaricazione dello stesso presidente, che ha utilizzato la sua funzione in maniera impropria. In quell’aula ci si può ancora permettere di eccepire o ogni osservazione viene considerata come lesa maestà?”. Lo scrive, su Facebook, il consigliere di Insieme per Santa Croce Piero Mandarò, allegando il resoconto stenografico dalla seduta di mercoledì.