A Ragusa un prelievo multiorgano su una paziente Covid deceduta
Il personale del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa e una famiglia modicana, nei giorni scorsi, si sono resi protagonisti di un grande episodio di generosità e collaborazione. Una circostanza in cui, malgrado il dolore, la buona sanità e l’altruismo si sono intrecciate per donare vita dalla morte.
Colpita da una gravissima emorragia cerebrale, una donna veniva accolta al Pronto soccorso dell’ospedale di Modica, e riscontrata positiva al Covid-19, veniva centralizzata presso la Rianimazione del “Giovanni Paolo II”. L’equipe dei sanitari ha prestato tutte le possibili cure alla paziente, in un iter di consulenze specialistiche e indagini strumentali che, pur resi molto più complessi dalla concomitante infezione da Sars-CoV2, hanno portato alla diagnosi di danno cerebrale irreversibile e morte cerebrale.
È così iniziato il lungo e complesso percorso di mantenimento delle condizioni cliniche della paziente, mentre si consumavano i molteplici esami e le numerose consulenze richieste dal percorso della possibile donazione degli organi, con reiterate valutazioni e second opinions del Centro Regionale Trapianti e del Centro Nazionale Trapianti. La grande sensibilità e professionalità dei rianimatori che si sono succeduti nelle cure, e in particolare della dottoressa Francesca Corsaro che ha seguito instancabilmente un iter lungo più di 24 ore, nonché il prezioso supporto dell’equipe infermieristica e delle figure di supporto all’assistenza, coordinate dall’infermiere dott. Giuseppe Occhipinti, hanno gettato i pilastri per un miracolo. Un miracolo che, grazie alla sensibilità, l’altruismo e la generosità dei parenti della paziente, ha assunto la dimensione del prelievo multiorgano, effettuato da un’equipe dell’ISMETT di Palermo, ed esitato nel successivo trapianto degli organi.
Secondo il neo Direttore della Struttura complessa di Rianimazione dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, dott. Massimiliano Sorbello, “una donazione di organi e il loro trapianto, malgrado la concomitante presenza della polmonite da Covid-19, rappresentano un successo doppio e confermano le doti umane e professionali del gruppo di professionisti che ho l’onore di coordinare. Estendo i miei ringraziamenti al direttore del dipartimento di Chirurgia, dott. Giorgio Sallemi, ed al personale della sala operatoria, intervenuti nelle delicate fasi del prelievo degli organi. Il personale della Rianimazione di Ragusa, anche a nome dei pazienti che hanno trovato nuova vita, partecipa al dolore dei familiari per la perdita della loro cara, ed esprime il più profondo ringraziamento per il loro gesto di grandissima umanità ed altruismo”.