Consiglio: passa l’aumento della Tari, confermati gettoni e indennità
Con 7 voti favorevoli e 4 contrari il Consiglio comunale di Santa Croce, in assenza di diretta streaming, ha approvato l’aumento della tassa sui rifiuti, che influirà sulle famiglie dall’8 al 10 per cento in più (in base ai componenti). Il sindaco Dimartino ha ribadito la bontà della decisione assunta dalla sua maggioranza, che serve a escludere l’interruzione del servizio, relativamente al trasporto e al conferimento della frazione secca. “Non possono essere i cittadini a pagare le inefficienze dell’amministrazione – ha detto Piero Mandarà dai banchi dell’opposizione -. Un incremento che, in un periodo difficile come quello attuale, si va a sommare all’inflazione e all’aumento spropositato di gas e luce. Siamo consapevoli che l’aumento dei costi del servizio è determinato dai costi di conferimento in discariche sempre più lontane, che applicano tariffe assai esose; e che la copertura deve essere assicurata attraverso il ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale del Comune. Ma è altresì vero che l’amministrazione, in questi primi mesi, nulla ha fatto per cercare di prevenire questa situazione”.
Mandarà ha citato gli esempi di altri comuni che “hanno iniziato ad applicare la famosa “tariffa puntuale”, un sistema di calcolo legato alla reale produzione di rifiuti di ogni singola utenza. Altri hanno applicato detrazioni sempre più consistenti agli utenti che differenziano maggiormente, premiandoli e stimolandoli ad essere sempre più virtuosi”. Sull’utilizzo della discarica di Gela quale impianto di conferimento, il sindaco ha frenato: “Abbiamo interloquito, ma accettano solo i rifiuti già trattati. A breve si dovrebbe procedere alla riapertura di Cava dei Modicani”. Sul tema dell’evasione, invece, il primo cittadino ha rassicurato sul fatto che la percentuale di riscossione della Tari, a Santa Croce, si aggira intorno al 90%. Se così fosse, e non c’è motivo di dubitarne, perché tante discariche abusive disseminate lungo le periferie?
Un altro punto saliente ha riguardato l’indennità del presidente del Consiglio e i gettoni di presenza dei consiglieri comunali, che il sindaco ha ribadito di voler confermare “nonostante una norma ci permetta di aumentarli”. Insieme per Santa Croce ha fatto proprio un emendamento presentato nel 2017 dall’allora consigliere Agnello, oggi presidente del civico consesso, per ridurre a 800 euro l’indennità del presidente del Consiglio e a 3 euro i gettoni di presenza. Ma lo stesso Agnello si è subito smarcato con una paternale: “La mia era una proposta provocatoria. In politica si matura e, di norma, questo processo porta a non prestarsi al gioco di azioni personalistiche, ma concrete e reali. Un tema così delicato esige un’attenzione altrettanto delicata. Non il ricorso ai personalismi”. Da qui l’invito ai nuovi esponenti della minoranza ad abbandonare “regressioni politiche irreversibili”. L’emendamento, ad ogni modo, è stato respinto dalla maggioranza, che non ha recepito, inoltre, la proposta di una sforbiciata del 10% agli stipendi di sindaco e assessori. Tutto rimarrà immutato.
E’ passato, invece, il regolamento degli incarichi esterni di consulenza e collaborazione. Servirà ad assegnare, mediante manifestazione d’interesse, un incarico da 38 mila euro l’anno (finanziato dall’Agenzia della coesione territoriale) a un tecnico “esterno” a supporto degli uffici per i progetti del Pnrr. Ma anche un paio di incarichi a titolo gratuito sulle politiche giovanili e le politiche migratorie. L’ultimo punto all’ordine del giorno, una mozione sul decoro pubblico, è stata respinta dall’aula: “Abbiamo dato priorità alle borgate, ma in questi giorni completeremo anche il centro urbano”, ha dichiarato il sindaco Dimartino. I consiglieri di opposizione volevano impegnare l’Amministrazione a “implementare e predisporre gli interventi necessari a restituire un minimo di decoro, di sicurezza, di pulizia e scerbatura al centro abitato e periferico”. Ma tutti gli altri si sono astenuti.