Cava dei Modicani è chiusa: 47 mila euro per portare i rifiuti a Catania
La chiusura temporanea di Cava dei Modicani, dove insiste il centro di compostaggio, costerà al Comune di Santa Croce una spesa extra di 47 mila euro. E’ quanto emerge da un paio di determine dirigenziali pubblicate sul sito istituzionale, entrambe recanti la data del 3 agosto. Il primo provvedimento riguarda il “servizio di trasporto, conferimento e smaltimento dei rifiuti organici biodegradabili” (la frazione umida) “in relazione agli esuberi di quantità non conferibili al centro di compostaggio”. Sarà la ditta Priolo Edilizia s.r.l, l’unica a rispondere all’invito, a garantire il servizio per 210 euro a tonnellata. E un costo complessivo di 20.790 euro (calcolato su 90 tonnellate presunte: potrebbe esserci un seguito).
L’altra determina , invece, impegna la somma di 26.950 euro per poter utilizzare, in sostituzione di Cava dei Modicani, l’impianto di contrada Misilinni gestito dalla REM, a Catania, per tutto il mese di agosto. E’ in quella sede che confluiranno i rifiuti organici di Santa Croce: la stima, in questo caso, è per 150 tonnellate di umido domestico e 40 di sfalci verdi.
L’Amministrazione, per provvedere a queste incombenze, ha prelevato 30 mila euro dal fondo di riserva (metà della dotazione complessiva). Questi provvedimenti, di per sé esosi, vorrebbero scongiurare nuove emergenze. Che, gli scorsi anni, si sono comunque presentate, considerato il quantitativo esiguo di 14 tonnellate a settimana che la SRR ha concesso al Comune di “scaricare” (a fronte di una crescita imponente della popolazione: da 11 mila a 45 mila unità). Il fermo dell’impianto di compostaggio di Cava dei Modicani, che sarebbe dovuto durare 30 giorni a partire dallo scorso 31 maggio, in realtà, prosegue. I lavori di pavimentazione delle corsie centrali dell’area biocelle e di maturazione non sono ancora terminati. E così per i Comuni sono guai (almeno a livello economico).