Consiglio al veleno: saltano nervi e regolamenti, rinviata variante al Prg
“Ma davvero pensate di approvare un Piano regolatore con una maggioranza ridotta ad appena due consiglieri e ad appena quattro mesi dalle elezioni?”. La riflessione di Lucio Schembari è la fotografia dell’ultima seduta di Consiglio comunale – sporca e cattiva – in cui la compagine del sindaco Barone (ulteriormente rimaneggiata per l’assenza di Silvana Candiano) ha provato a reggere il colpo con Santodonato e Gravina senza riuscirci. E così, nell’ordine: il regolamento sul bilancio partecipato, dopo le rimostranze del consigliere Agnello, è stato ritirato dall’Amministrazione. Quello sul servizio Economato, invece, è stato bocciato con 2 favorevoli, 8 astenuti e il voto contrario di Giavatto: “Non possiamo impacchettare per l’Amministrazione due regolamenti che non abbiamo nemmeno discusso – ha spiegato l’ex assessore -. Qui non si possono impartire lezioni di democrazia partecipata”.
Nulla a che vedere con quanto sarebbe successo dopo, al punto 6, quello inerente all’adozione della variante al piano regolatore generale. Sabato se n’era discusso nel corso di una riunione (poco partecipata) in biblioteca con il progettista, ing. Poidomani. Così il Consiglio comunale, senza aver prima valutato eventuali cause di incompatibilità da parte dei presenti, ha preferito rinviare i tempi e i termini della trattazione a una conferenza dei capigruppo che il presidente del Consiglio convocherà nei prossimi giorni. Ma è a questo punto della seduta che il consigliere Schembari ha aperto gli occhi al sindaco e ai resti della maggioranza: “Può disperarsi quanto vuole. Ma davvero crede che a quattro mesi dalle elezioni e con appena due consiglieri possiate approvare il piano regolatore? Questa sera si è aperta ufficialmente aperta la campagna elettorale”. Barone, quasi preventivamente, aveva provato a rintuzzare l’orientamento dell’aula, spiegando che “questo piano è il vostro piano. Due anni fa il Consiglio ha approvato lo schema di massima e incaricato l’ing. Poidomani di redigere il progetto definitivo. La legge, in questa fase, non prevede che il Prg sia nuovamente sottoposto al giudizio della cittadinanza. Dopo l’adozione ci sarà tempo per le osservazioni. Intanto vi invito a votarlo”.
Un appello caduto nel vuoto. Lo stesso sindaco ha minacciato querela nei confronti di Giavatto per alcune dichiarazioni rese dal suo ex assessore all’Urbanistica: “Di quali interessi oscuri parla Giavatto e a quali interessi personali si riferisce? – ha tuonato il primo cittadino, chiedendo al segretario comunale di mettere a verbale -. Esigo sapere in tutte le sedi quali enti o uffici li avrebbero avallati”. Giavatto ha negato di aver riferito quelle frasi, così il sindaco (poco convinto) ha ritirato le accuse. Ma era solo il preludio a uno scontro fra Giavatto e Gravina – condito da reciproci insulti e qualche parolaccia – che avrebbe costituito il leit-motiv della serata, con il rappresentante di Forza Italia più volte richiamato all’ordine della presidenza. Per oltre un’ora, con una sospensione in mezzo, è stato affrontato il punto 7), la presa d’atto del regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del distretto socio-sanitario n.44, di cui Barone è presidente, e l’approvazione dello schema di convenzione. Anche questa proposta, però, è stata rispedita al mittente da una richiesta di rinvio presentata dalla consigliera Zisa e accolta dall’assessore Ferrara. Questo ha evitato quanto meno la bocciatura del punto, che verrà affrontato (come il Prg) in conferenza dei capigruppo. Approvate, invece, le modifiche allo Statuto comunale con nove voti favorevoli.
CONSIGLIO COMUNALE: L’ORDINE DEL GIORNO