Consiglio, il sindaco non cede alle dimissioni. L’opposizione esce dall’aula
E’ stato un Consiglio comunale movimentato quello che si è tenuto ieri sera a palazzo di Città. Presenti i consiglieri Mandarà, Galuppi, Agnello, Cappello, Giavatto, Santodonato, Candiano, Gravina e Schembari. Dopo le comunicazioni e la lettura ed approvazione dei verbali della seduta precedente, il consigliere Agnello ha chiesto l’anticipazione dei punti 12, 13 e 14 e il rinvio dei punti 7, 8 e 9. La votazione ottiene 5 voti favorevoli e 3 contrari (Santodonato, Candiano e Gravina). Si discute sul punto 12 (riconoscimento del debito fuori bilancio) riguardante il risarcimento di un danno a cui il Comune è stato condannato dal Giudice di pace per euro 2.974,00. Il punto viene approvato all’unanimità. Si passa al punto 13, un’interrogazione del gruppo Liberi di Scegliere, riguardante i disagi relativi ai distacchi continui di energia elettrica da parte dell’Enel. Il sindaco Barone ha ammesso di aver tenuto un incontro con i tecnici per garantire che la cittadinanza venga avvisata almeno tre giorni prima della cessazione temporanea dell’erogazione. Agnello si ritiene parzialmente soddisfatto e dichiara che chiederà copia della comunicazione fatta ai gestori del servizio.
L’interrogazione sul servizio idrico integrato (punto 14) ha visto Agnello chiedere sullo stato dell’atto riguardante il contenzioso tra la Mediale ed il Comune. Il sindaco afferma che esiste una relazione completa e ne legge il contenuto. Agnello si ritiene soddisfatto della risposta. Al momento di trattare il punto 3, riguardante l’assestamento generale di bilancio e la salvaguardia degli equilibri, Agnello chiede cinque minuti di sospensione. Si rientra in aula e il capogruppo di Liberi di Scegliere dichiara che, dopo essersi consultato con tutta l’opposizione, si è addivenuti alla seguente conclusione: nell’ultimo anno, e anche prima, il sindaco Barone non ha più una maggioranza ed ogni volta si è sempre salvato con gli “atti di responsabilità” dell’opposizione. Adesso, l’opposizione è disposta a votare tutti gli atti presenti all’ordine del giorno, purché lui sia disposto a “staccare la spina” subito dopo il Consiglio. Un modo come un altro per chiederne le dimissioni. Barone, a tal proposito, ha risposto di non avere nessuna spina da staccare e che rimarrà fino alla fine della legislatura. Dopodiché, l’intera opposizione ha lasciato l’aula, facendo cadere il numero legale.