Tunisini contro santacrocesi: in piazza Unità d’Italia scoppia il putiferio
Scene già viste. Da Far West. Intorno alle 23.30 di sabato sera, in piazza Unità d’Italia, si è scatenato il finimondo. La situazione è degenerata a seguito di un incidente che ha coinvolto un tunisino a bordo di uno scooter: l’uomo, visibilmente su di giri, si è schiantato su un’auto in sosta. Secondo le ricostruzioni di alcuni presenti, anziché chiudere la faccenda con le scuse di rito, il ragazzo ha inveito contro gli occupanti del veicolo, scatenando in poco tempo la reazione di un gruppetto di santacrocesi. La rissa verbale è degenerata in rissa fisica, che ha avuto i suoi strascichi qualche minuto dopo. Una quindicina di ragazzi di origine tunisina, infatti, si sono presentati sul luogo del misfatto, e hanno dato sfogo alle pulsioni più animali, sferrando calci, pugni e bottigliate ai danni dei “rivali”.
Un raid in piena regola, che ha avuto come epilogo una pericolosissima scia di sangue e l’arrivo dei sanitari del 118, che hanno portato via in ambulanza un paio di contusi. Gli autori dell’assalto si sono dileguati. Mentre Polizia e Carabinieri si sono palesati sul posto quand’era ormai troppo tardi. Solo intorno a mezzanotte e mezza un tunisino, accompagnato dalla madre, si è rifatto vivo, lamentando l’aggressione subita, e ha continuato a inveire contro i santacrocesi. Le forze dell’ordine hanno dovuto trattenerlo di peso. Nonostante le rimostranze dei presenti, il ragazzo è stato rilasciato. Senza alcuna denuncia (che poteva essere presentata non prima di stamattina), nessun magistrato, tanto meno Polizia o Carabinieri, sarebbero potuti intervenire con un fermo. Ma l’episodio di ieri sera ha radici più lontane e più profonde: il disprezzo delle regole, l’assenza dello Stato, il rifiuto di un normale processo d’integrazione. Entità separate costrette a convivere. Il risultato è questo: la violenza.