Mascherina anche all’aperto: scatta oggi l’ordinanza del sindaco
L’aumento dei casi positivi al COVID a Santa Croce e nelle frazioni (il totale aggiornato è di 74) ha indotto il sindaco, Giovanni Barone, ad emanare un’ordinanza (leggi il testo) che obbliga l’uso delle mascherine anche nei luoghi all’aperto. L’ordinanza ha effetto immediato sin da oggi. “Stiamo assistendo in queste ultime ore ad un numero sempre più crescente di casi di positività al virus – scrive il sindaco in una nota -, pertanto è stato necessario predisporre l’ordinanza per l’uso delle mascherine in tutte le Piazze del centro urbano, delle borgate e nelle vie dove si registra il una maggiore affluenza di persone, quali: Via Roma, Via Caucana, Via Matteotti, Via Rinzivillo, Via Di Stefano, Via Solferino, Via Meli, Via Gramsci, Via Conte Rosso, Via Giardino, Belvedere Capo Scalambri, Lungomare Anticaglie e A. Vespucci, Isola Pedonale Casuzze (Corso Oceano Atlantico). Non ci sarà obbligo di indossare la mascherina per i bambini di età inferiore a sei anni e per i soggetti con disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. Inoltre è obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro tra un soggetto e l’altro”.
Per conoscenza, l’ordinanza è stata recapitata anche a: Prefettura di Ragusa, Questura di Ragusa, Commissariato di P.S., Comando Provinciale Carabinieri, Comando Provinciale Guardia di Finanza, Comando di Polizia Locale e Direzione Sanitaria ASP di Ragusa. “E’ fondamentale rispettare questa ordinanza – conclude Barone – emanata esclusivamente per rallentare la diffusione della pandemia che rischia di compromettere un’estate già avviata in tutti i settori economici. Perdere il controllo proprio adesso, dopo un lungo periodo di restrizioni, significherebbe un ulteriore colpo all’economia del Paese. Chiedo la collaborazione di tutti i cittadini residenti, villeggianti e stranieri di tutte le etnie al rispetto delle regole anti-COVID”. La violazione dell’ordinanza, secondo quanto riportato dal provvedimento, verrà punita con una sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro, “salvo che il fatto non costituisca violazione più grave”.