Una stazione di telefonia in c.da Finaiti. I residenti: “Siamo a rischio?”
I residenti di contrada Finaiti, a Casuzze, rimangono con il fiato sospeso per l’installazione di una stazione di telefonia, con relativo traliccio e un’antenna che dista appena 35 metri dall’abitazione più vicina. Così un comitato spontaneo di cittadini ha scritto al sindaco di Santa Croce e all’Arpa Sicilia per segnalare l’anomalia: “L’intera zona circostante – si legge nell’esposto che riporta varie firme, tra cui quella del coordinatore, Corrado Prato – è formata da villette familiari e con residenza permanente e non, ed a nessuno dei proprietari è stata data informazione su quanto si stava realizzando (…) Questo non tutela né noi né i nostri familiari dal rischio dell’esistenza di campi elettromagnetici che ci espongono a contrarre patologie connesse all’esposizione ai CEM”.
In particolare, gli scriventi fanno riferimento alla normativa vigente, la quale richiede che “nessuna stazione radio base (o comunque nessuna sorgente fra 3 e 3000 MHz) causi l’esistenza di campi elettrici in zone accessibili alla popolazione che superino un certo limite. Più specificatamente tale limite, in Italia, è 20 V/m (il volt su metro è il sistema di misurazione del campo elettrico, ndr) che si riduce, in aree con permanenza umana superiore alle 4h giornaliere, a 6 V/m. Ogni nuova installazione, quindi, non deve produrre in alcun caso un campo elettrico che sommato RMS al campo elettrico esistente, sia maggiore di 20 V/m in aree accessibili (e a 6 V/m in aree con permanenza superiore a 4 h, come scuole, uffici, abitazioni…)”. Il comitato ha chiesto, quindi, “una verifica reale delle radiazioni prodotte nella zona circostante all’installazione dell’impianto da parte di Tecnici qualificati dell’ARPA tendente a rassicurare tutta la popolazione che abita in loco”.
L’Arpa, attraverso il dott. Sansone Santamaria (Settore Agenti Fisici) ha risposto alla nota ed effettuato un sopralluogo lo scorso 22 aprile, in cui segnala che si tratta di “un impianto della ditta Iliad per il quale è stato rilasciato” un “parere positivo incondizionato. All’atto del sopralluogo – spiega Santamaria – l’impianto è ancora in costruzione, sono montati il palo ed i supporti delle antenne e sono in corso i cablaggi e la definizione degli apparati elettronici”. Nel parere tecnico, inoltre, si mette in evidenza che “i valori di campo elettromagnetico prodotti dall’impianto in oggetto della presente valutazione, dagli impianti presenti nel raggio di 300 metri e dal fondo ambientale, rispettano i limiti di esposizione, di attenzione e gli obiettivi di qualità (…) in corrispondenza di edifici e loro pertinenze adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere”. Inoltre, anche le misure di verifica, non appena i lavori saranno conclusi e previa richiesta da parte del sindaco, saranno effettuate dall’Arpa. Che si riserva, sulla base dei risultati, “di indicare alcune prescrizioni relative all’impianto o sull’accessibilità di zone prossime alle stesso, che potrebbero portare alla sua non attivazione con le caratteristiche elettriche dichiarate e con le prescrizioni sopra riportate”.