Superata la soglia critica: 33 positivi, le scuole a rischio chiusura
Coi 33 “positivi” registrati venerdì pomeriggio nell’ultima rilevazione dell’Asp di Ragusa, Santa Croce ha già varcato la soglia dei 250 casi per 100 mila abitanti, che segna il confine sottilissimo fra scuole aperte e scuole chiuse. Secondo l’ultima rilevazione Istat del 2019, infatti, i residenti sono 10.741. L’incidenza – il dato è ufficioso e in attesa di conferma da parte dell’assessorato regionale alla Sanità – è di 307 casi per 100 mila abitanti. Stando alle indicazioni contenute nell’ultimo Dpcm, le premesse per lo stop ci sono tutte. Ieri il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha firmato un’ordinanza che prevede la chiusura delle scuole in dodici comuni dell’Isola dall’8 al 13 marzo, nessuno in provincia di Ragusa. Il sindaco Barone aveva sospeso le lezioni in presenza lunedì e martedì scorso (si è poi aggiunto il mercoledì, per volontà dei dirigenti scolastici) al fine di garantire la sanificazione dei plessi.
Il dato di ieri pomeriggio, con 56 persone in isolamento, ha richiamato anche l’attenzione di Barone, che ha commentato con un breve post su Facebook: “Ricordo ai miei concittadini che nel nostro Comune è vigente l’ordinanza sindacale anti assembramenti e, che sono intensificati i controlli da parte delle forze dell’ordine. Sono sicuro che molti in queste ore abbiamo compreso, meglio, che bisogna osservare seriamente le regole di galateo sanitario che conosciamo che sono il principale mezzo di prevenzione”.
L’ultimo screening di massa, intanto, è al centro di una polemica sui social. La consigliera Giusy Zisa contesta, infatti, la versione della Protezione Civile, secondo cui si sarebbero effettuati 600 tamponi in cinque ore: “Le ore sono state molte di più, purtroppo, e in centinaia, tra chi è rimasto e chi è stato “invitato” a tornare a casa, vi possono contraddire. Un tempo lunghissimo e ingiustificato – continua la Zisa – per tantissima gente costretta a stare seduta in macchina tra due pericolosi incroci. Urge presto un altro appuntamento, pianificato nei dettagli, che non lasci spazio all’improvvisazione in un momento così delicato e imprevedibile per tutta la comunità”.