“Calcio, i dilettanti non sono pronti a ripartire”. La nota del Santa Croce
“Tra il dire e il fare c’è di mezzo… il coronavirus”. Inizia così una nota del direttivo dell’Upod Santa Croce, che riproponiamo integralmente. “Non potevamo scegliere miglior proverbio, seppur manipolato, per intitolare il nostro pensiero in merito all’attuale situazione di “stasi” del nostro caro calcio dilettante che sta sicuramente vivendo un periodo di forte incertezza ed apprensione. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, non abbiamo timore ad esprimere la nostra voglia di poter riprendere l’attività sportiva che tanto amiamo, pratichiamo e facciamo praticare con immensa passione. Nonostante ciò rimaniamo preoccupati riguardo ad una eventuale ripresa nel breve periodo delle attività degli sport dilettanti di contatto, ripresa che tanto viene invocata da più parti (?) ma di cui, ad oggi, non si conoscono le modalità concrete rivolte alla sicurezza della salute dei tesserati. Auspichiamo che lo stato di emergenza nazionale possa presto diminuire considerevolmente ma, se ciò non dovesse accadere nel breve periodo, temiamo molto per la salute dei tesserati dilettanti che non riteniamo si possa tutelare solo attraverso tamponi e protocolli di cui la responsabilità ricada esclusivamente sui presidenti delle associazioni. In ragione di ciò, ribadiamo la nostra convinzione che, oggi, il calcio dilettante nel suo complesso non sia ancora preparato e attrezzato per svolgere le proprie attività e competizioni con una discreta serenità e cogliamo l’occasione per invitate tutti i componenti di questo bellissimo movimento sportivo, specie chi avrà la responsabilità di autorizzarne la ripresa ufficiale, di agire con la massima prudenza e coscienziosità. Rivolgiamo quindi gli auguri di un 2021 migliore a tutti quei settori sanitari, economici e sociali di primaria importanza per la nazione, consapevoli che la loro ripresa gioverà dopo anche al nostro amato calcio dilettante che per noi rimarrà sempre “la cosa più importante delle cose meno importanti”.