Completata l’ispezione ai due nidi di Casuzze: schiuse 100 tartarughe
La straordinaria avventura che ha coinvolto diversi volontari e residenti della frazione balneare di Santa Croce, e precisamente di via Eolie, intorno al nido Caretta caretta, ha avuto un felice epilogo. Si sono concluse ieri sera le operazioni di ispezione ai due nidi di Casuzze con l’intervento da parte della coordinatrice, l’operatrice Life Euroturtles e volontaria biologa del Progetto Tartarughe WWF Italia Oleana Prato. Dal nido traslocato di 56 uova, ne sono emerse 33, mentre il nido non censito, in assoluto silenzio, ha sfornato 67 neonate su 78 uova.
Per più di 60 giorni, i volontari hanno vigilato e controllato giornalmente il nido di tartaruga Caretta caretta, depositato durante la notte tra il 18 e 19 luglio e subito messo in sicurezza, perché in un punto della spiaggia in cui le forte mareggiate ne avrebbero compromesso la loro sopravvivenza. Una storia, questa del nido di Casuzze che ha avuto un incredibile e inaspettato finale. Domenica 20 settembre, in tarda serata, esattamente verso le ore 23, mentre era in corso il turno della terza nottata, sono emerse vicino al nido controllato diverse tartarughine, da un nido non censito. La signora Maria Trombatore, moglie del volontario Roberto, che ha vigilato notte e giorno sul nido, si era imbattuta in una piccola tartarughina e ha dato subito l’allarme. In poco tempo, i residenti hanno salvato 26 esemplari, che disorientati dalle luci artificiali delle case vicine e dell’illuminazione pubblica, si sarebbero disperse e saccheggiate da predatori notturni.
Individuato il nido, con le luci dell’alba e messo in sicurezza, si è aspettato l’intervento della biologa dottoressa Oleana, per poter ispezionare anche questo nuovo e inaspettato nido, risultato alla fine molto ricco di schiuse 67 neonate su 78. I due nidi di Casuzze, alla fine, hanno dato vita a ben 100 nuove creature marine, che lotteranno e faticheranno per la loro sopravvivenza, ogni giorno della loro vita, per superare le diverse avversità che gli aspettano.
Gli esemplari femmine, una volta raggiunta la loro maturità sessuale, dopo i 25 anni, dopo l’accoppiamento, ritornano nel luogo dove sono nate per nidificare e continuare a fare esistere la loro specie. La specie è diffusa in molti mari del mondo ma è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo ed è ormai al limite dell’estinzione nelle acque territoriali italiane. Da qualche anno, si è avuto un forte ritorno alla nidificazione, la Sicilia con 90 nidi censiti è al primo posto in Italia, seguita dalla Calabria con 88 nidi. Tutto questo è stato possibile grazie alla straordinaria attività di tanti volontari sparsi sul territorio che hanno avuto a cuore, con la loro sensibilità, le sorti di questa specie marina straordinaria ed affascinante.
Bisogna comunque ringraziare ed elogiare i tanti volontari e cittadini, che si sono prodigati notte e giorno alla salvaguardia di questa specie con il controllo dei nidi. A Casuzze sono stati in tanti, l’elenco sarebbe lungo e possibilmente qualcuno ci potrebbe sfuggire. Grazie chi ha vigilato di giorno, chi ha fatto le nottate, chi per diversi mesi ha percorso chilometri di spiaggia per trovare le tracce delle nidificazioni, chi ha dato una mano a montare i corridoi, grazie al Sindaco Giovanni Barone con i ragazzi della Protezione Civile del Comune di Santa Croce Camerina sempre pronti e presenti a fare servizio d’ordine, e un grande grazie, alla presenza continua dei volontari e residenti di via Eolie a Casuzze.
(ha collaborato Silvio Rizzo)