Frasca invoca il commissario: “Basta con le combriccole e le cordate”
“Che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Un “sì” per affrettare il progresso, un “no” per prolungare l’agonia di un’amministrazione che si è rivelata la peggiore di sempre”. Comincia così la nota di Filippo Frasca, ex vicesindaco, estromesso nel corso dell’ultimo azzeramento della giunta, che oggi scrive nelle vesti di segretario cittadino di Territorio. “Una fase di commissariamento non trattandosi di scioglimento per mafia, è propedeutica alla crescita della comunità – spiega Frasca -; estirpare questa amministrazione, divenuta amministrativamente parlando “eretica” è un dovere civico. I provvedimenti con cui il presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, dispone lo scioglimento di un Consiglio comunale è indice indiretto dell’efficienza delle amministrazioni locali (e di efficienza a Santa Croce c’è solo quella con cui si riesce a mantenere la poltrona). In Italia un comune può essere commissariato per persistenti violazioni di legge (art. 141 del Tuel), mancata approvazione del bilancio, mancato funzionamento degli organi (possibilità che può riguardare il sindaco con dimissioni, decadenza o sfiducia). Quindi, le considerazioni da fare sono semplici: i cittadini sono soddisfatti del Sindaco?… di come la città si evolve?… di come perde competitività rispetto altri enti locali?… Se i cittadini sono soddisfatti bene, ma se non lo sono – e sappiamo quale sia l’indice di gradimento di questa amministrazione – allora ben venga la sfiducia ed un commissario. Ma la decisione passa attraverso l’assunzione di responsabilità dei 12 consiglieri comunali, compresi quelli che in tre anni non hanno aperto bocca. Ai 12, spetta decidere se fluttuare o andare alle elezioni; di questo si assumeranno la responsabilità”.
“Può un commissario fare più danno di questa amministrazione? – continua Frasca nella propria disamina – Non credo, semmai può far risparmiare le indennità e non si tratterebbe di scioglimento per mafia, per cui le elezioni slitterebbero oltre l’anno, ma di semplice sfiducia a chi la merita. Stia sereno il Sindaco, la Sua mediocrità amministrativa è al sicuro e benché divenuto “inquilino abusivo” di Via Carmine, può dormire sonni tranquilli; le “cordate” e le “combriccole” non sono pronte ad affrontare le elezioni, gli serve tempo per purgarsi (come le lumache) e diversi Consiglieri sanno già di essere “stelle cadenti” che non saranno rieletti. Cari concittadini, i consiglieri comunali hanno il potere di decidere se andare alle elezioni in primavera ma devono deciderlo subito; oggi, contro lo scioglimento dell’amministrazione si ergono a baluardo con fardelli di scuse di Collodiana memoria consiglieri e movimenti, ritrovati paladini del buon senso e puritani della ultima ora. Non c’è nulla da difendere in Via Carmine; il commissariamento è la medicina che estirpa un “cancro inaspettato”. Cari concittadini, serve azzerare tutto e il prima possibile, per ridisegnare un futuro asettico e distante da antiche logiche localistiche. Candideremo persone per qualità e peculiarità con le esigenze della città e non in base al danno che si causa intaccando i voti alle famiglie degli avversari; a vincere sarà il sindaco che si tirerà la sua maggioranza a prescindere dai voti di lista”.
“Rassegnatevi “cordate” e “combriccole”, la prossima amministrazione che costruiremo – spiega Frasca, che pertanto preannuncia la propria discesa in campo – nascerà all’insegna del “cambiamento radicale”; una discontinuità nel modo di costruire la coalizione; mi auspico ci siamo 3, 5, 10 candidati a Sindaco, uno per partito, uno per cordata, uno per combriccola, in modo da immunizzare le elezioni dai soliti noti, dalle solite lobbies e la città potrà tornare a respirare aria di progresso. Questo perché la città è di tutti, la città è dei 2500 comunitari ed extracomunitari, la città è dei 3500 tra Ragusani, Comisani, Vittoriesi e Modicani da anni trapiantati a Santa Croce Camerina con famiglie ed attività; la città è una forza multietnica e multi-economica che i soliti noti, detentori della verità hanno mortificato; la città è fatta dall’immenso patrimonio immobiliare della fascia costiera e dalle borgate dove nessuno mette piede per mesi e per l’intero inverno, la città è fatta di coloro che ci sono nati e cresciuti e che dell’ospitalità hanno fatto il loro vanto e non il motivo discriminante. Non voglio più vedere spiagge vuote a ferragosto, non voglio più vedere bocciare progetti cantierabili a febbraio 2021, non voglio più vedere giovani scappare dal proprio paese, imprenditori mortificati nell’esprimersi e sacrificarsi. Sarà una rinascita epocale ed un mandato di transizione, dove sarà un dovere far nascere e crescere gli amministratori del futuro che faranno ancor più grande Santa Croce Camerina, finalmente libera da “cordate” e “combriccole” storiche che hanno ridotto la città e l’amministrazione a quello che è! Io penso al dopodomani; il domani è già presente, il presente è già passato!”.