L’ordinanza che nessuno rispetta: nelle spiagge è tutto come prima
Soltanto un mese fa abbiamo potuto leggere dettagliatamente le regole che l’Autorità aveva ipotizzato di emanare per contenere il diffondersi della pandemia ed al tempo stesso consentire alla collettività di fruire finalmente della tanto agognata stagione balneare e delle tanto desiderate spiagge (ancorché prive della necessaria assistenza bagnanti e neppure adeguatamente ripulite dal passaggio dell’inverno e delle mareggiate).
Abbiamo potuto leggere con attenzione i vari precetti contenuti nell’ordinanza n. 26-2020 che, per chi ne avesse ancora voglia, può ritrovare al seguente indirizzo: https://www.santacroceweb.com/index.php/2020/07/22/distanza-in-spiaggia-vendita-e-consumo-di-alcolici-lordinanza-del-sindaco/. Un capitolo della richiamata ordinanza, riguarda le spiagge libere. In essa si prevede che “coloro che intendono accedere (…) sono tenuti a rispettare quanto indicato nell’apposita cartellonistica, assicurando la distanza di almeno un metro tra soggetti ed il posizionamento degli ombrelloni secondo le indicazioni ivi riportate” (bisogna garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ogni ombrellone; tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sdraio) deve essere garantita una distanza di almeno un metro e mezzo. Vietati gli sport di gruppo. Le regole relative al distanziamento vanno rispettate anche quando si fa il bagno”.
Ed a tal proposito vengono previste specifiche sanzioni che vanno da 400 a 3.000 euro, anche per chi non indossa la mascherina nelle circostanze che lo richiedono. Mentre coloro che non ottemperano alle “prescrizioni previste” nelle spiagge libere, verrà “applicata una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 25 a 500 euro.
Fin qui solo la teoria. Nella pratica nulla di nulla si è potuto realizzare. Basta ripercorrere con la mente le sconvolgenti immagini che abbiamo potuto ammirare lungo le nostre spiagge proprio nei giorni scorsi. Giocatori di tamburello e racchettoni ad ogni piè sospinto. Ombrelloni affastellati l’uno sull’altro. Tendopoli degne di ogni migliore scampagnata pasquale. Tavolate di nuclei familiari (allargate ad amici e conoscenti vari). Una promiscuità incredibile di persone, grandi e piccini, senza alcun rispetto o neppure la benché minima considerazione di quelle ostentate regole che nessuno, e dico nessuno, si è mai preoccupato di far rispettare.
Sorge legittimo e spontaneo un dubbio: forse che gli utilizzatori della spiaggia non conoscono bene la differenza tra centimetri quadrati e metri quadrati? Solo così può spiegarsi come mai gli ipotizzati “almeno 10 metri quadrati” per ombrellone si siano drasticamente ridotti a “soli 10 centimetri quadrati”. Eloquenti e senza necessità di commento le immagini di quanto si è potuto documentare domenica 23 agosto e qui riproposte.
Quanto al rispetto delle regole imposte ed alle conseguenti verbalizzazioni? Meglio stendere un velo pietoso. Nessun ranger! Della Protezione Civile o di altri incaricati di un servizio ad hoc? Neppure l’ombra. Quanto alla Polizia Municipale, l’unica pattuglia che si è vista in zona era completamente presa dalla defatigante verbalizzazione di tutti qui motocicli che avevano letteralmente occupato (invadendola) una parte della piccola Piazza della Concordia rendendo impossibile non solo ai passeggini ma anche ai semplici pedoni raggiungere l’altro lato della piazza.
E dire che a pochissimi passi da quei motocicli, a presidio dell’info-point quivi installato, c’era una solerte ausiliaria del traffico che invece di chattare freneticamente non si sa bene con chi, ben avrebbe potuto richiamare l’attenzione dei giovani centauri cui l’intervenuta verbalizzazione ha sicuramente “guastato il dì di festa”, sul divieto incombente e sul rischio tutt’altro che remoto di controlli da parte degli Organi di Polizia (compresa essa stessa che a quel servizio di ausiliaria del traffico è forse preposta…).
Mi rendo conto soltanto oggi che i pochi quesiti che mi ero posto appena poche settimane orsono (https://www.santacroceweb.com/index.php/2020/05/21/docce-sanificate-e-gazebo-per-disabili-cosa-troveremo-sotto-lombrellone/) erano del tutto inutili e non hanno meritato uno straccio di attenzione da parte di chi avrebbe dovuto preoccuparsi di più di assicurare il pieno rispetto delle regole diramate a livello centrale. Speriamo solo di non dover rimpiangere la forse eccessiva superficialità con la quale abbiamo deciso di trascorrere una serena domenica al mare!