I dubbi di ‘Santa Croce Chiama’ sul fortino: “Un’opera che va tutelata”
“Si sopravvive di ciò che si riceve, ma si vive di ciò che si dona. Un gesto lodevole, sicuramente, fatto con il cuore. Il restauro del fortino all’ingresso di Santa Croce Camerina che “ricorda” le vittime civile dei bombardamenti del 10 luglio 1943. Notizia riportata dagli organi di stampa. Ma i dubbi, semmai, sono legati al materiale utilizzato, alla tipologia di intervento, e alle autorizzazioni rilasciate che, siamo certi, siano nella norma”. Lo scrive in una nota il circolo Santa Croce Chiama. “Storicamente, il fortino, di certo, non aveva una “sua” colorazione ma anzi si doveva ben mimetizzare con le abitazioni circostanti in caso di una eventuale ricognizione dall’alto. Eppure – prosegue il comunicato – negli anni 90, qualche intervento “sospetto” è stato realizzato. Il circolo Santa Croce Chiama Invita gli enti preposti a vigilare affinché le opere di fortificazione, bunker, casamatte e fortini, siano pienamente tutelate secondo le linee guida del codice dei beni culturali e del paesaggio e in virtù, tra l’altro, di quanto stabilito dalla legge regionale del 12 luglio 2018, numero 12. A proposito di gesti “lodevoli” invitiamo il sindaco, Giovanni Barone, ad utilizzare tutti gli accorgimenti necessari – dispositivi di sicurezza individuali e mezzi idonei alla raccolta – per bonificare con i volontari le aree maggiormente a rischio. La raccolta dei rifiuti è un argomento estremamente serio”.