La politica oltre il virus: “Il sindaco è ostaggio di un comitato di potere”
“In questo periodo di sofferenza e sacrificio, non solo sanitario, ma anche economico, con l’Europa che arranca e che il più delle volte ci gira le spalle, la socialità e la solidarietà sono cardini irrinunciabili del vivere civile”. Lo scrivono i circoli locali di Partito Democratico e Articolo 1. “Una delle priorità dell’amministrazione di un Comune, in situazioni di difficoltà dei suoi cittadini, è il funzionamento dei servizi sociali, intesi non già come mero aiuto caritatevole, di cui si fanno carico meritoriamente le istituzioni religiose, ma semmai come sostegno sostitutivo per consentire di arrivare alla fine dell’emergenza con la dovuta sicurezza per le nostre famiglie e i nostri figli”. Poi arriva un duro attacco alla maggioranza di Barone (che finora non ha mai avuto occasione di misurarsi in Consiglio): “Purtroppo, il nostro Comune non ha un Sindaco all’altezza dei compiti – si legge nella nota – in realtà lui e la sua amministrazione concepiscono l’amministrazione come mera rappresentanza, indossare fasce, tagliare nastri, connettersi su facebook e quant’altro di veramente futile causando un danno incalcolabile per le necessità del paese. L’immagine del flauto o piffero in piena quarantena è eloquente. In verità il sindaco attualmente è ostaggio di un Comitato per la Conservazione del potere, del quale fanno parte ex assessori esautorati e consiglieri della fu opposizione, che certamente non produce efficienza e buona amministrazione”.
“Adesso ci sono da spendere i soldi dello Stato già stanziati per i Comuni – continuano Pd e Articolo 1 – e ci chiediamo come e da chi verranno spesi? Le attività produttive locali sono in ginocchio, l’agricoltura è morente, i commercianti sono allo stremo. Noi auspichiamo un coinvolgimento delle categorie sociali: sindacati, commercianti, produttori agricoli affinché vengano alla luce le reali e comprovate esigenze di sostegno economico, non solo di categoria, ma anche individuali e familiari. Auspichiamo altresì il coinvolgimento delle associazioni di volontariato che hanno sempre avuto un ruolo notevole e decisivo nell’erogazione di servizi di supporto alla nostra comunità”.
“A questo proposito – continua la nota – pochi concittadini sanno che dal maggio del 2017 esiste una Convenzione tra l’Associazione Volontari del Soccorso e il Comune, all’interno della quale la solidarietà e il mutuo soccorso sono stati affermati senza alcun dubbio. La Convenzione prevedeva l’istituzione di un Banco Alimentare con i prodotti rimasti del mercato ortofrutticolo per i più bisognosi, il segretariato sociale, i servizi agli utenti disabili, la creazione di una banca dati per i cittadini over 65 con patologie a rischio e, udite udite, la promozione della Cittadinanza Attiva, cioè la possibilità che i cittadini possano proporre il loro punto di vista attraverso forme di consultazione e di partecipazione. Che fine ha fatto questa convenzione? Perché il sindaco non si muove per farla applicare? Chiediamo con forza la piena attuazione della Convenzione e la convocazione immediata, in una prima fase, dell’AVS per far partire immediatamente la Convenzione alla luce dell’emergenza, e in una seconda fase di tutte le associazioni di volontariato e di categoria (Sindacali e produttive) per concordare le modalità di azione, insieme all’amministrazione, degli interventi per la popolazione. Amministrare non è folklore! E’ serietà ed impegno…noi siamo propositivi anche senza indossare la fascia e tagliare nastri”.
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Senza dubbio di buonsenso la proposta fatta al sindaco dagli autori della lettera di cui sopra.
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