E’ finita! Barone revoca vice-sindaco e sospende le deleghe ai consiglieri
E’ durata 964 giorni l’avventura dell’amministrazione Barone. Con un doppio provvedimento ufficializzato stamattina, che tiene conto di motivi “di opportunità politico-amministrativa”, il primo cittadino di Santa Croce Camerina ha revocato la nomina di vice-sindaco a Giovanni Giavatto, sospendendo le deleghe a lui e all’assessore Robusti, che restano comunque in carica. Barone, inoltre, ha sospeso le deleghe al presidente del Consiglio Piero Mandarà e alla sua vice, Antonella Galuppi, “fino a contraria disposizione”. I provvedimenti hanno effetto immediato.
I quattro “dissidenti”, assieme a Salvatore Cappello, avevano chiesto al sindaco di far ritirare in autotutela la firma di Franco Gravina da un documento dell’opposizione, in cui si fa richiesta di modifica del regolamento comunale per inserire l’istituto della revoca del presidente del Consiglio. Un episodio considerato grave da Mandarà, Giavatto, Galuppi e Cappello, che avevano sottolineato con la matita rossa il valore politico di quell’atto, considerato “un attacco” al presidente dell’aula e un tentativo di sfaldare la maggioranza. I due assessori avevano annunciato di non partecipare più alle riunioni di giunta, una decisione che secondo il sindaco rischia di dar luogo a “un vulnus nell’azione politico-amministrativa di questo Ente, in quanto pregiudica il buon andamento e l’efficienza dell’organo”.
Gravina, su Facebook, si era difeso dicendo di non voler prendere lezioni da nessuno, e spiegando che “sono e rimango un consigliere del sindaco” (che però firma le mozioni altrui). A conti fatti, però, la maggioranza non esiste più. Giovanni Barone, che aveva perso per strada Giusy Zisa (dopo la revoca dell’ex assessore alla Sicurezza Filippo Frasca), deve rinunciare ad altri quattro componenti della prima ora. Al suo fianco rimangono soltanto Candiano, Santodonato e Gravina, oltre all’assessore Patrizia Mandarà. Con tre consiglieri su dodici – ma qui ci viene in supporto l’aritmetica – è pressoché impossibile governare. L’unica opzione rimasta al sindaco è la ricerca di nuovi equilibri, passando da un coinvolgimento delle opposizioni. Nel mese di dicembre c’erano stati dei contatti, definiti dallo stesso Barone “consultazioni informali”, per parlare di programmi da condividere e cariche da azzerare. Non se ne fece nulla. Ma ora la questione torna tremendamente d’attualità, sebbene in questi mesi l’opposizione – con Schembari e Agnello in testa – non ha mai concesso grossi crediti al lavoro dell’amministrazione comunale.