“Intitolate una via all’on. Salvatore Carnazzo”. L’invito di Distefano
Antonino Distefano, esponente dei Liberalsocialisti per l’Italia, con una nota diffusa su Facebook e indirizzata al sindaco di Santa Croce Camerina e al presidente del Consiglio comunale, ha voluto portare all’attenzione dell’opinione pubblica e dei mass media la richiesta di una possibile intitolazione di una via alla memoria dell’on. Salvatore Carnazzo, esponente di spicco politico negli anni ’60 come assessore regionale e deputato del partito socialista Italiano nonchè dirigente di partito e vice-sindaco di Santa Croce. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione:
INTITOLARE UNA VIA AL SOCIALISTA ON. SALVATORE CARNAZZO
Santa Croce Camerina sembra sia stata attraversata dal 1945 in poi e sino al dilagare delle liste civiche come occasione di purificazione dei partiti, dalla DC e dal PCI.
Io voglio ricordare che un ruolo fondamentale nella fase di ricostruzione post bellica della cittadina l’hanno avuto il PSI, il PSDI, il PLI sia al governo cittadino che all’opposizione. Dalla opposizione, un ruolo costruttivo e di stimolo se lo era ritagliato anche il MSI con Venezia.
Ai socialisti va dato quello che spetta loro nella collocazione e nel giudizio storico di Santa Croce. In questo contesto CHIEDO AL SINDACO ED AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PREDISPORRE TUTTI GLI ATTI UTILI ALLA INTITOLAZIONE DI UNA IMPORTANTE VIA CITTADINA ALL’ON. SALVATORE CARNAZZO.
L’On. Carnazzo iscritto al Partito Socialista Italiano dal 1946, è stato dirigente regionale e provinciale di Ragusa, consigliere e vice sindaco a Comiso. Eletto all’Assemblea Regionale Siciliana nella IV Legislatura con quasi 5000 voti di Preferenza su 12000 voti di lista. Laureato in lettere, uomo di cultura, grande conferenziere. In quanto tale è stato il primo Assessore Regionale socialista alla Pubblica Istruzione.
In quegli anni diventa cittadino di Santa Croce ed animatore di importanti battaglie politiche oltre che punto di riferimento per il socialisti e la sinistra in genere.
CHI E’ STATO SALVATORE CARNAZZO
Nato a Piedimonte il 14 Maggio 1919 da Famiglia piccolo borghese, presto si distinse per l’intelligenza viva e aperta che lo faceva lettore avido di libri e osservatore attento dei fatti della vita. Laureato in Lettere presso l’Università di Catania, sul finire della II Guerra Mondiale fu arrestato dalle truppe tedesche a Correggio, in Emilia, in quanto sospettato di appartenere ai Movimenti Partigiani, per essere deportato, ma con un abilissimo e fortuito stratagemma, riuscì a fuggire prima che accadesse il peggio. Alla fine della Guerra si inserì nel Movimento dei Lavoratori difendendo con fermezza la specificità del Partito in cui militava: il PSI. Divenne presto Consigliere comunale di Comiso e membro dell’Esecutivo provinciale del Partito e, come “quadro” dotato di maggior prestigio e seguito elettorale, fu candidato alle Elezioni del 5 Giugno 1955 ed eletto all’ARS con 5188 preferenze su 15737 voti di Lista, superando addirittura il Capolista palermitano. All’ARS fece parte della Commissione Legislativa Permanente sottoscrivendo svariate proposte di Legge per il riparto dei Prodotti agricoli, l’Assistenza farmaceutica, l’istituzione di ben 2000 Classi delle Scuole Elementari, l’Assegno mensile ai vecchi Lavoratori ed agli Invalidi permanenti, la costituzione dell’AZASI. Il 7 Giugno 1959 venne rieletto con 4856 voti di preferenza su 12773 di Lista e nominato Presidente della Commissione Lavori pubblici e, nel 1961, Assessore alla P.I. Alla fine del II mandato tornò all’attività politico-amministrativa quale Dirigente di Partito, vice-Sindaco a S. Croce, vice-Sindaco e poi Sindaco a Comiso (dal 1965 al 1971, nel quale periodo subì anche un attentato, da parte di un gruppo Fascista, con una Molotov durante un Comizio in Piazza Fonte Diana per fortuna senza alcuna conseguenza a causa dello spegnimento, nel volo, della miccia), Consigliere e poi Assessore alla P.I. alla Provincia. Memorabile, oltre a decine di altri interventi, il Discorso pronunziato all’ARS il 23 Gennaio 1957 sui “fatti di Comiso” del 18 Novembre 1956: “Per il rispetto della Legge, della Democrazia, della Libertà”. Si spense l’11 Novembre 1984, universalmente compianto e rimpianto.