Comiso, aggredisce i poliziotti e i gestori di un bar: arrestato 32enne
Lo scorso sabato, gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato nei confronti di un trentaduenne comisano, già noto alle forze dell’ordine, per minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale. In particolare, il 12 ottobre scorso, intorno alle ore 17.30 una volante del Commissariato si recava in piazza Maiorana, a seguito della segnalazione di un uomo in escandescenza all’interno di un bar. Sul luogo gli agenti individuavano un uomo, in evidente stato di ubriachezza, già noto in quanto sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, che inveiva e minacciava gli avventori dell’esercizio pubblico.
Quest’ultimo, alla vista dei poliziotti, rivolgeva la sua aggressività nei loro confronti, iniziando a minacciarli e a gesticolare compulsivamente allo scopo di provocarne una reazione. Gli agenti, lungi dal cedere alla provocazione, tentavano di indurre alla desistenza il soggetto tramite un approccio persuasivo, ma questi continuava nel suo atteggiamento, infervorandosi sempre sino a quando colpiva con dei calci uno dei due agenti. Pertanto l’altro agente si prodigava per bloccare il soggetto, ma questi dimenandosi violentemente rovinava al suolo assieme al poliziotto. Solo a questo punto, approfittando della posizione, si riusciva a contenere l’esagitato e metterlo in sicurezza.
Tuttavia, non pago, il soggetto continuava a dimenarsi nel momento in cui stava per essere introdotto nel veicolo di servizio, facendo così rovinare a terra uno degli agenti. Nel contempo giungeva in ausilio altro personale di polizia e così l’aggressore veniva definitivamente assicurato all’interno del veicolo di servizio e condotto presso il locale Commissariato. Durante il tragitto l’uomo tentava di scardinare la paratia interna del veicolo colpendola ripetutamente con calci e testate. A seguito dell’intervento i due poliziotti riportavano lesioni giudicate guaribili, rispettivamente, in sette e cinque giorni. Alla luce di ciò, l’uomo veniva dichiarato in stato di arresto per il reato di violenza e resistenza al Pubblico ufficiale e su disposizione del pubblico ministero di turno sottoposto agli arresti domiciliari.