Roma – I dieci punti per rilanciare i territori: firmano due consiglieri di S.Croce
“Oltre duecento tra amministratori locali, sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali da nord a sud del Paese in queste ore stanno sottoscrivendo il Patto in dieci punti lanciato ieri da Italia in Comune in difesa degli Enti Locali”. Ad annunciarlo è Alessio Pascucci, coordinatore nazionale di Italia in Comune.
“Sostenibilità ambientale, periferie, contrasto alle disuguaglianze sociali, patto per il sud, scuola e cultura, abolizione dei due dl sicurezza, una legge elettorale che ripristini le preferenze come strumento di scelta dei propri rappresentanti: sono questi i punti che abbiamo sottoposto alle forze in parlamento che in queste ore stanno vagliando la possibilità di costituire un governo di legislatura”, spiega Pascucci.
“L’obiettivo di Italia in Comune è restituire centralità ai territori e ai programmi per rilanciarli. Il nostro Patto non ha colori politici. Pretendiamo che si riparta dai contenuti, innanzitutto per promuovere l’accesso ai diritti essenziali per tutti i cittadini, diritti ancorati all’interno della nostra Costituzione, sulla quale noi Sindaci giuriamo una volta eletti. Per questo continueremo a rilanciare l’appello a tutti i sindaci d’Italia per sottoscrivere la richiesta di un tavolo programmatico permanente in cui si mettano all’ordine del giorno dieci punti per ripartire dai contenuti e dalle istanze dei territori”, conclude il coordinatore di Italia in Comune. Lo comunica in una nota l’Ufficio Stampa di Italia in Comune. Tra i primi firmatari, oltre a Pascucci e il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, anche due consiglieri comunali di Santa Croce Camerina: Luca Agnello e Caterina Gambino.
I 10 punti:
1. Un Patto Nazionale sulla sostenibilità che coinvolga in primis le comunità locali con un impegno a tutti i livelli per il contrasto ai cambiamenti climatici;
2. Misure di contrasto alle disuguaglianze per una maggiore equità sociale che rendano strutturali e potenzino gli aiuti già introdotti dai passati governi e che vedano protagonisti gli Enti di prossimità;
3. Un Patto per il Sud che guardi al Meridione come riserva naturale della agricoltura e della ricerca industriale, impegnando i Sindaci a monitorare la efficacia delle politiche attive sul lavoro;
4. Un Piano nazionale di rammendo dei piccoli Comuni e delle Periferie che individui interventi infrastrutturali decennali in tutta la Penisola;
5. Un pacchetto di proposte finalizzato alla diminuzione del cuneo fiscale, che agevoli l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e che al contempo sappia tutelare i diritti dei lavoratori;
6. Una riforma che restituisca valore al sistema scolastico nazionale mettendo al centro la cultura e il ruolo degli insegnanti e che sappia al contempo anche collegare la Scuola al mondo del Lavoro;
7. Una vera legge sulla semplificazione amministrativa che elimini tutti i lacci e le lungaggini che rallentano l’azione amministrativa rendendoci non competitivi con il resto dell’Europa;
8. Misure straordinarie di contrasto alla criminalità organizzata per evitare le infiltrazioni mafiose nelle comunità e negli Enti locali;
9. Un pacchetto di misure, con particolare riguardo ai piccoli Comuni, che restituiscano la dignità agli Amministratori locali, ne aumentino i poteri, prevedano nuovi trasferimenti economici e facilitino nuove
assunzioni, e che mitighino al contempo gli effetti negativi della riforma delle Province;
10. L’abolizione dei due Decreti sicurezza con la reintroduzione del sistema SPRAR e il coinvolgimento degli Enti locali nella gestione del fenomeno migratorio e dell’integrazione. Di pari passo l’aumento dell’impegno e del dialogo sui tavoli europei, per modificare e aggiornare quelle norme comunitarie che regolano attualmente i flussi
immigratori.