Le carrube che resistono al tempo: l’esempio di un’azienda santacrocese
La carruba è un frutto prezioso con cui abbiamo perso familiarità. Adatto anche ai celiaci, non più di qualche decennio fa questo baccello essiccato occupava un degno spazio nei carretti ambulanti dei dolciumi e tra i sacchi di caramelle al mercato nonostante il suo aspetto, a dire il vero, un po’ sgraziato. La provincia di Ragusa nei suoi altopiani è ricca di carrubeti, con proprietà separate solo dai muri a secco, sentinelle di una storia che ha garantito ricchezza, agli imprenditori zootecnici iblei. Negli anni abbiamo assistito ad imprenditori che hanno abbandonato interi ettari di carrube e aziende che hanno implementato la produttività rendendola leader nel settore. Stiamo parlando della società agricola dei fratelli Di Marco: “Fu acquistata alla fine degli anni ‘60 da mio padre – dice Salvatore Di Marco, imprenditore agricolo – che la comprò con molti sacrifici. Era un momento particolare della fine degli anni ’60, in cui l’agricoltura sotto serra prende il sopravvento con l’abbattimento di migliaia di carrubo centenari. Devo ringraziare mio padre Biagio, persona saggia e lungimirante, che estirpò solo una parte del carrubeto, nonostante il boom delle serre che ha dato benessere al nostro territorio, ritrovandomi oggi una superficie di circa 15 ettari di carrubeto dove con cura, ogni anno, facciamo diverse arature e periodicamente delle potature per migliorare questo vero e proprio patrimonio. Da più di 10 anni abbiamo ricevuto la certificazione biologica, con la garanzia non solo di un prodotto di qualità, ma anche genuino da poter essere mangiato con la consapevolezza che la polpa contiene i principi nutritivi oltre a fibre, sali minerali, tannini e preziosi oligoelementi, come calcio, zinco, potassio, ferro, magnesio, fosforo e silicio. E’ un frutto ricco di proteine, fibre e zuccheri complessi, rappresenta anche una fonte di antiossidanti, in particolare flavonoidi e di vitamina E, K”.