Ladri di carrube al Donnafugata Resort: bottino da 200 kg, due arresti
La Provincia di Ragusa vanta, tra le sue peculiarità, la presenza degli alberi di carrubo, apprezzati dai turisti per la loro unicità e dai locali per i rinomati frutti. Prodotto di nicchia nelle sue accezioni più prelibate come la farina, ma anche prodotto molto usato e ricercato in ambito farmaceutico e alimentare come addensante o colorante, la carruba completa la sua maturazione alla fine di luglio. Agosto è dunque il mese della raccolta del frutto, dal color cioccolato, nascosto tra le fronde sempreverdi del fragile albero. La tradizionale raccolta fatta manualmente richiede non poca fatica ma, l’aumento della domanda e del prezzo della carruba, hanno spinto anche i più pigri ad armarsi di canne e sacchi. E non si tratta solo dei proprietari del terreno in cui l’albero cresce. Sono infatti aumentati gli episodi di furto sia del frutto pendente, che di sacchi già pronti in attesa di essere conferiti alla locale stazione di acquisto.
Molti episodi non vengono segnalati dai derubati convinti che poco possa risolversi, ma si tratta comunque di furto e le pene, per gli sfrontati ladri, sono dietro l’angolo. È quello che è capitato a mezza dozzina di furbi raccoglitori di carrube che sono stati denunciati a piede libero alle autorità giudiziarie nella scorsa settimana perché sorpresi a “raccogliere” all’interno della proprietà del Donnafugata Golf Resort & Spa. Ieri l’ultimo episodio, il più grave, che ha condotto all’arresto di due cittadini rumeni di 47 e 34 anni per il furto di tre sacchi dal peso complessivo di 200 kg. Il servizio di custodia della struttura turistica, che ricordiamo essere chiusa e sottoposta a curatela fallimentare già da maggio 2018, ha segnalato ai Carabinieri la presenza dei suddetti individui all’interno del carrubeto di pertinenza del Resort. Le forze dell’ordine intervenute hanno constatato il consistente quantitativo di frutti raccolti e la violazione di una proprietà privata, hanno così proceduto al fermo dei responsabili. Gli uomini sono adesso agli arresti domiciliari e il bottino è stato consegnato al custode. La raccolta delle carrube è stata già affidata ad una ditta accreditata. Spesso considerato fatto di poco conto, la raccolta delle carrube in proprietà private è un vero reato che nuoce, per il modo frettoloso in cui si compie, all’integrità del raro e protetto albero.