I “serfatari” lucidano la spiaggia di Torre di Mezzo. Plastica, addio
Hanno raccolto 19 sacchi di spazzatura e ripulito la spiaggetta di Torre di Mezzo, che nei mesi invernali è vittima costante di degrado e incuria. Mai come stavolta: perché quel lembo dorato che d’estate diventa una gemma, venendo preso d’assalto da gitanti e turisti, era colmo di rifiuti di ogni genere. Plastica soprattutto. I ragazzi della Mare Indaco Serfatari School, su Facebook, hanno lanciato una iniziativa ecologica che ha raccolto consensi: domenica mattina, alle 10 in punto (e sacrificando qualche ora di riposo) si sono presentati sull’arenile con sacchi e palette, e hanno rimosso tutti i rifiuti presenti. Non potevano mancare le bottiglie di vetro, depositate lì da tempo immemore, ma anche materiale da costruzione ed eternit, oltre a numerosi bidoni di plastica.
C’è voluto un po’ di tempo ma ne è valsa la pena: “Ho un bed & breakfast da dieci anni e di queste scene ne ho viste parecchie – ha spiegato Giovanni, uno dei promotori dell’iniziativa – Ci sono clienti che, nonostante vengano da anni in Sicilia, nell’ultimo periodo hanno deciso di non tornarci per via dei rifiuti ma soprattutto della puzza di plastica che viene puntualmente smaltita dagli agricoltori”. Un problema che d’estate viene affrontato con misure poco efficaci – in mancanza di controlli, anche l’ordinanza contro le fumarole diventa carta straccia – e negli altri mesi non conosce deterrenti. La cultura green di questi giovani prova ad attecchire in una società che ha poco di rispettoso. Anche gli organi preposti al controllo del territorio, purtroppo, dimenticano troppo in fretta cosa vuol dire salvaguardare l’ambiente e il futuro delle generazioni che verranno. Oltre all’immagine di un paese e ai flussi turistici che, stando a numerose testimonianze (e non solo quella di Giovanni) rischiano di subire una brusca frenata di fronte all’incuria e alla mancanza cronica di servizi. Per ora ci pensano i ragazzi. La battaglia contro gli incivili parte dal basso, ma non può prescindere dall’impegno di tutti.