Schizza la spesa pro-capite per il gioco d’azzardo: a Santa Croce +51% dal 2016
Non è una statistica allettante, e neppure una grossa novità. Semmai il consolidarsi di un vizio che rischia provocare seri danni a famiglie e singoli individui: Santa Croce Camerina è la seconda città (in provincia di Ragusa) a bruciare più soldi nel gioco d’azzardo. Lo rivela una recente statistica pubblicata dal quindicinale Insieme, a cura del suo direttore Giampiero Saladino. Solo a Ragusa si fa peggio. Nel comune capoluogo si calcola che ogni cittadino spenda nel gioco d’azzardo 1.551 euro l’anno. Santa Croce è appena un gradino più in basso, con 1.352 euro pro-capite. Terza è Pozzallo con 1.189, chiude la classifica Chiaramonte con 617 euro. A Santa Croce, insomma, si investe nel gioco d’azzardo più del doppio rispetto al comune montano, che più o meno conta sulla stessa popolazione.
Ragusa è al posto numero 787 su 7954 comuni italiani nella classifica generale per giocate pro-capite e, considerando le città delle stesse dimensioni, è al posto numero 49 su 130, segno di una gravità del problema di cui pochi sembrano seriamente interessarsi. Inoltre, le giocate totali sono aumentate negli anni, e così anche il numero di apparecchi presenti nel comune. È interessante vedere anche a cosa si vince di più: a parte i 43,7 milioni riscossi dalle video-lottery e i 12,6 mln dalle slot machine, ci sono i 9,4 mln vinti al lotto, i 9,2 mln con le lotterie istantanee, i 6,2 mln al bingo, i 5 mln con le scommesse sportive, i 3,6 mln con le scommesse virtuali, e così via discendendo con il superenalotto, le scommesse ippiche, il winforlife, l’eurojackpot e i concorsi pronostici sport.
Oltre al fatto che la città di Ragusa si impoverisca di questo passo di 20 milioni l’anno (avendo una popolazione di 73mila unità) è utile capire come una parte residua dell’investimento del gioco torni indietro sotto forma di vincita: 90 milioni a fronte dei 114 giocati. Santa Croce Camerina brucia molto più della media nazionale (che è di 815 euro pro capite). Fino a due anni fa la spesa nel gioco d’azzardo, a livello comunale, era di 659 euro. In ventiquattro mesi è più che raddoppiata.