I gilet gialli a Ragusa: azioni invendute, protesta di fronte alla Banca Agricola
I piccoli azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa hanno protestato stamani, indossando i gilet gialli come è accaduto nelle scorse settimane in Francia, davanti alla sede centrale dell’istituto di credito ragusano, in viale Europa. Dal 2016 non riescono a rivendere allo stesso Istituto le azioni acquistate a suo tempo per investire i loro risparmi. Si tratta di migliaia di persone che oggi chiedono alla Banca d’Italia una deroga che consenta all’Istituto di credito ragusano di riacquistare le azioni. Una manifestazione pacifica per “farci vedere e farci sentire”, spiega Nicoletta Santamaria, del Comitato Piccoli Risparmiatori. “La situazione è degenerata, la banca dichiara di non poter ricomprare le azioni vendute. E questo è il nostro dramma: nonostante l’oscillazione fortissima (le azioni hanno perso 30 euro in poco tempo, ndr) non si può nemmeno vendere”. Centinaia di famiglie temono ora di perdere i risparmi investiti in titoli considerati sicuri.
“Noi siamo risparmiatori, non speculatori. Ci avessero spiegato che poteva succedere una cosa di questo tipo, non avremmo acquistato questo genere di prodotto. Capiamo che le regole sono cambiate e la banca si è trovata a sua volta imbrigliata perché per il resto sta bene, è solida. Avrebbe quindi la possibilità di poterci rifondere con un piano di rientro ed è quello che chiediamo. Felici del dialogo che da qualche giorno abbiamo trovato con la banca ma servono soluzioni, soluzioni concrete”. I piccoli soci vedono, infatti, il loro capitale ridursi di ora in ora, con il rischio di perdere tanto se non tutto. Il 21 gennaio il tema sarà al centro di un vertice al Ministero dell’Economia, la Banca d’Italia ha convocato a Roma il presidente della Banca, Arturo Schininà, e il neo direttore generale, Saverio Continella.