Gli animali del Parco Kamarina Zoo sbranati dai randagi: Mazza si ribella
Quattro daini, una capra, un lama, un alpaca, persino una cavallina. Non è il bottino di una battuta di caccia, ma il risultato delle razzie compiute – in tre distinti episodi – da un branco di cani randagi al Parco Kamarina Zoo, l’azienda di Filippo Mazza che ha aperto i battenti un paio d’anni fa e che rischia di sprofondare di fronte a responsabilità non proprie. Il parco è una struttura innovativa, d’intrattenimento, che rispetta la vita degli animali (“Vengono allevati e coccolati come figli”) e allieta le feste di compleanno dei bambini. Anche i ragazzini autistici, in questa porzione sconfinata di contrada Canestanco, assaporano una gustosa libertà. Ma, per il proprietario, è anche fonte di reddito e di guadagno, un’attività economica in piena regola che subisce una beffa atroce: riassumibile in 9mila euro di danni concreti, che il signor Mazza ha segnalato nelle sue denunce a vigili urbani e carabinieri
I randagi, di grossa taglia, hanno spaccato in due la rete di recinzione e si sono introdotti nelle gabbie. La prima volta hanno spazzato via due daini, lasciati in terra a marcire con dei buchi all’altezza del cranio (le foto sono molto crude e per questo abbiamo deciso di pubblicarne solo alcune). La seconda volta è toccato a un giovanissimo pony, un esemplare femmina, e all’alpaca, una delle attrazioni principali del parco. Mazza ha già provveduto all’acquisto di nuovi animali che dovrebbero giungere in azienda entro lunedì, in tempo utile per il prossimo compleanno. Ma il proprietario di questo ranch in miniatura, che ospita galline e pappagalli d’ogni tipo, che sembra quasi un’oasi nel deserto imprenditoriale legato alla natura, non si dà pace.
Nelle sue denunce ha evidenziato che “circa sei mesi addietro diversi cani randagi giravano nei dintorni della mia azienda, pertanto al fine di evitare l’uccisione di qualche mio animale, ho segnalato l’anomalia ai Vigili urbani di Santa Croce i quali mi rassicuravano che avrebbero informato il Comune, nella persona dell’assessore competente. La mattina del 23 ottobre, però, nel recarmi presso la gabbia dei daini, verificavo che due animali erano rimasti uccisi nel corso della nottata da un branco di cani”. Così li riacquista, spende 1200 euro ma dopo un paio di giorni la storia si ripete: “La mattina del 29 ottobre ho trovato i due daini ancora morsi e uccisi dai cani randagi, nonché uno dei pony morsicato”. Lo stesso pony che troverà la morte nella notte fra l’1 e il 2 novembre, assieme a un alpaca e a un lama: “Sporgo formale denuncia nei confronti di tutti quelli che saranno ritenuti responsabili del danneggiamento da me patito in più riprese, chiedendone la punizione a norma di legge”.
Il signor Mazza, attraverso il suo legale, ha annunciato la richiesta di un risarcimento danni nei confronti del comune di Santa Croce, che ritiene responsabile del fenomeno del randagismo: “Qui si fanno grandi sacrifici per mantenere la struttura, per allevare gli animali, per addestrarli e permettere ai bambini di accarezzarli durante le loro visite. Mi hanno sempre fatto i complimenti per la creazione del Parco Zoo e questo è sempre stato un motivo d’orgoglio. Ma far dipendere la mia attività economica dall’incuria altrui è un aspetto che non tollero, per questo voglio essere ripagato delle mie perdite” ha concluso Mazza. Un uomo buono, fin quando non gli girano.
2 Comments
ma non è recintato li zoo? 🤤
È un vero peccato che il comune di Santa croce non tuteli un parco così bello ,e educativo per tutti specialmente per i più piccoli che apprendono sia sui libri che sulla realtà il valore e la bellezza della natura che noi abbiamo perso e che la famiglia mazza,restituisce con piacere e tanti sforzi alla società di Santa croce e provincia, spero tanto che le autorità nella qualità di sindaco e cittadini di Santa croce di avere una salda solidarietà in modo che continuano ad esistere queste belle cose di cultura,e capire ed amare la natura.
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