Il Circolo Meridiana contesta il “tempismo” del sindaco: “Arriva dopo su qualsiasi problematica”
Da qualche tempo in piazza Vittorio Emanuele, a Santa Croce, c’è la simpatica abitudine di esporre dei cartelloni che esprimono problematiche, disagi, contestazioni, punti di vista. Lo scopo è quello della condivisione pubblica. Chiunque, infatti, può leggerli e riflettere su quanto sopra scritto. Recentemente, il “Circolo Meridiana” ha voluto esternare in questo modo uno sua riflessione. Destinatario: il sindaco Franca Iurato. Dal contenuto si evince lo scopo del Circolo stesso che consiste nel “sollecitare soluzioni, denunciare il malessere e i disagi dei cittadini, portare a conoscenza di chi gestisce il potere i soprusi, gli oltraggi di ogni genere, da chiunque essi siano posti in essere…”. Questo per evidenziare che l’obiettivo di tale circolo è quello che comunemente dovrebbe coincidere con quello di qualsiasi Amministrazione. La perplessità evidenziata riguarda l’atteggiamento del primo cittadino che, a loro avviso, si pone sempre in anticipo rispetto a determinate iniziative proposte. Esempio: la conferenza-dibattito sulla sicurezza, promossa di recente dal “Circolo Meridiana”, in cui sono state sollevate delle importanti questioni in materia. Nel suo intervento, il sindaco Iurato aveva ringraziato gli organizzatori per aver rivolto il loro interesse verso una grave questione riguardante da vicino la nostra collettività, ma aveva aggiunto che “le sollecitazioni da parte del Circolo Meridiana erano state inutili”, elencando ciò che l’Amministrazione era intenta a fare o stava già attuando. “Abbiamo solo una consapevolezza – si legge sul cartello –, ogni qualvolta viene sollevato un problema e viene portato alla Sua attenzione, Ella risponde che ci aveva già pensato e che era in procinto di risolverlo. Oramai ci stiamo quasi abituando a questa litania. Forse non si rende conto il sig. sindaco di arrivare sempre secondo ed in ritardo rispetto a chi solleva questioni e ne chiede soluzioni?”. Se “il signor sindaco c’è o ci fa?”, come titola il cartello, noi non lo possiamo sapere, ai cittadini l’ardua sentenza.
Antonella Galuppi