“Mi sono presa le zecche nella spiaggia di P.Secca”: la denuncia di una pediatra
In realtà non si potrebbe, ma qualcuno lo fa. E insolentisce pure. Quando una signora, una pediatria fra l’altro, gli ha fatto notare come fosse anti-igienico lavare il proprio cane sotto la stessa doccia usata dagli “umani”, il proprietario (nella foto) si è quasi arrabbiato: “Lei è razzista coi cani”. Ha girato i tacchi ed è andato via. E’ successo qualche giorno fa a Punta Secca, a pochissimi metri dalla casa di Montalbano. Ci troviamo in un piccolo tratto di via Paolo VI, quello chiuso al traffico, che dà accesso alla spiaggia. In quel punto doccia e passerella non accolgono solo uomini, donne e bambini. Ma anche i nostri amici a quattro zampe. “Decine di cani vengono portati lì al mattino – denuncia Alessandra Nicolini, che di mestiere fa la pediatra all’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa -. Quel signore mi ha anche insultata. Nel mondo c’è tanta solitudine e per molti i cani sono più importanti delle persone”. Il problema, tornando all’attualità, è un altro: “Cercavo di fare pulizia col rastrello, laddove non arrivano i mezzi del Comune. E mi si sono attaccate le zecche sulla pancia. Non è un modo di dire, è successo davvero”. Il problema potrebbe riproporsi in qualsiasi momento.
Qui la battaglia non è contro i cani, ma contro i proprietari distratti. L’obiettivo è privilegiare l’igiene e la salute, soprattutto dei più piccoli. All’ingresso del tratto di spiaggia in questione – fra l’altro – capeggia un cartello, dove il Comune di Santa Croce spiega che è vietato “condurre e far permanere qualsiasi animale anche se munito di regolare museruola o/e guinzaglio. Sono esclusi dal divieto i cani guida per non vedenti e, previa autorizzazione del Comune, i cani da salvataggio al guinzaglio”. Le sanzioni previste vanno da 225 a 250 euro. Qualcuno capirà?