Panarello, la difesa punta alla Cassazione. Il suocero: “E’ emerso lo schifo”
Ancora trent’anni. Si fa terribilmente in salita la strada di Veronica Panarello verso la libertà. La corte d’assise d’appello di Catania ha confermato la condanna espressa in primo grado nel 2016. Per la donna, colpevole di omicidio e occultamento di cadavere, non sussistono le attenuanti generiche. Ma l’avvocato Franco Villardita non si dà per perso e annuncia ricorso in Cassazione.
Intanto il suocero della Panarello, che dopo la lettura della sentenza si è beccato le minacce della donna, trascinata fuori a forza dalla Polizia penitenziaria, ha reagito alle accuse con una breve dichiarazione: “E’ emerso lo schifo che ha fatto Veronica Panarello – ha spiegato Andrea Stival, che durante la lettura del giudice era seduto accanto al figlio, Davide -, non c’è alcunché che potrei dire di lei che ha tolto la vita a un bambino e alle persone che stanno accanto a me. Non ci sarà mai giustizia per mio nipote, perché non tornerà più”.