Mandarà replica ad Agnello: “Polemica sul nulla”. E anche il sindaco…
Il video del consigliere Luca Agnello, e le bordate indirizzate al sindaco Giovanni Barone e al presidente del Consiglio, Piero Mandarà, hanno provocato la reazione dei suoi interlocutori. Agnello aveva accusato entrambi di non conoscere il regolamento del Consiglio comunale, Mandarà gli risponde per le rime: “Ci rendiamo conto che trovare tutte le settimane motivi di polemica con l’attuale amministrazione, per alimentare discussioni inutili su Facebook, può essere complicato, e perciò a volte, anche sforzandosi, non si trovi niente e si scelga di polemizzare sul nulla – esordisce il presidente del Consiglio -. Nella fattispecie, non so a quale mia dichiarazione ufficiale faccia riferimento Agnello nel suo video. Ma posso rassicurarlo sul fatto che conosco bene il regolamento. Mi sia lecito ricordare al consigliere Agnello che i lavori del Consiglio dipendono sì dall’attività dell’Amministrazione e degli Uffici, ma nondimeno dall’azione propositiva di tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione, che hanno il diritto-dovere di presentare proposte e altri atti per alimentare continuamente il dibattito, non allo scopo – però – di favorire o permettere facili strumentalizzazioni. Se ciò non avviene, non sempre è colpa del sottoscritto. A volte occorrerebbe assumersi qualche responsabilità: ad esempio presentandosi in aula e non assentandosi o abbandonando i lavori. Non mi farebbe piacere, in futuro, dover applicare la “scaletta” in modo rigido, limitando i tempi e il numero degli interventi al fine di compiere ogni atto nel pieno rispetto del regolamento di questa istituzione che mi onoro di rappresentare”.
Sul tema degli abusi edilizi, che ha visto l’opposizione abbandonare l’aula quando è stata posta ai voti l’istituzione di una commissione ad hoc, Agnello si era giustificato così: “E’ un tentativo di allungare il brodo”. Il sindaco Giovanni Barone ha preso nota e replicato: “Se ha detto questo si tratta di un’accusa grave, rilevante e lesiva per il Consiglio comunale, soprattutto se è detta da un capogruppo. Spero che l’autore di questa affermazione si ravveda anche per rispetto dei colleghi che hanno votato il provvedimento”.