Lamba Doria onora il nome e la storia del capitano Serra a villa Comitini FOTO
Sabato 19 maggio, villa Comitini, sulla Santa Croce-Punta Secca. Nel lontano luglio del 1943, in quella villa signorile, c’era l’insediamento del comando di un piccolo drappello di uomini del 383° Battaglione Costiero del Regio Esercito Italiano: quel manipolo di uomini era comandato dal capitano Vincenzo Maria Giuseppe Serra. Ebbene, nella notte tra il 9 e 10 luglio, il drappello ricevette l’ordine di resistere all’avanguardia dell’esercito e dei paracadutisti americani che erano appena sbarcati sulle dorate spiagge di Punta Secca. Malgrado la preponderante forza del nemico e, nonostante l’invito ad arrendersi, quegli uomini aprirono il fuoco per tentare di arrestare la marcia travolgente degli Alleati: inevitabilmente vennero mitragliati. A ricordo di quei tragici fatti, una lapide in ricordo di quegli uomini in divisa è stata posta con tutti gli onori proprio sul ciglio della strada che fu triste teatro di quell’evento.
L’Associazione Lamba Doria, sezione provinciale di Ragusa, referente Salvatore Marino e, la sezione di Santa Croce, referente Gaetano Pernice, in maniera perfetta hanno organizzato l’evento, molto partecipato, con rappresentanze di varie armi militari come ad esempio i Carabinieri, la Marina Militare, l’Esercito. C’erano i bersaglieri in pensione della sezione di Niscemi, rappresentanti dei carabinieri a riposo di Ragusa e S.Croce, e c’erano anche tanti parenti di soldati caduti nell’adempimento del loro dovere, tanta gente comune, scolaresche. Poi, c’erano autorità civili, tra cui Guglielmo Rosa, il sindaco di Roccapalumba, la cittadina di 2700 anime in provincia di Palermo di cui il capitano Serra era originario. C’era, naturalmente, il sindaco santacrocese Giovanni Barone, il presidente del Consiglio Piero Mandarà, c’erano i discendenti del capitano Serra e tanti roccapalumbesi che hanno gradito l’iniziativa, orgogliosi del loro compianto concittadino.
Il primo cittadino di Roccapalumba, da noi intervistato, si è detto emozionato e gratificato per l’evento, inoltre ci ha confessato di essere un cittadino “ibleo” perché il suo papà era originario di Pozzallo. Da militare, prestando servizio nella cittadina palermitana, ha incontrato la donna della sua vita e li è rimasto. “Sono orgoglioso delle mie origini e, quando posso, come in questa occasione, torno volentieri in terra ragusana. Sono ormai a fine mandato, ma ricorderò a lungo questa simpatica esperienza. Grazie ai cittadini di Santa Croce e all’associazione Lamba Doria che ha voluto e curato tutto questo”.
Tanti gli interventi, tutti qualificati e qualificanti, che hanno rievocato quella storia di attaccamento al dovere, difatti il capitano è stato insignito dalla medaglia d’argento al Valor Militare conferitagli nel lontano 21 gennaio 1947. Una mostra di cimeli di guerra sono stati esposti nella veranda della villa, compresa la divisa che indossava il capitano Serra.