“Insegnanti siciliani tornino a casa”: Candiano presenta una mozione
Una mozione a favore degli insegnanti siciliani che da qualche anno, dopo l’approvazione della “Buona Scuola”, si trovano in giro per l’Italia, hanno una cattedra, ma non conoscono il loro destino. Il documento è stato presentato dalla consigliera comunale Silvana Candiano ed è inserito all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale (convocato per mercoledì prossimo).
Il Consiglio comunale, “rilevate delle modalità con cui si sono svolte le procedure di individuazione delle sedi di titolarità degli insegnanti siciliani, i quali, in gran numero, sono assegnati ad istituzioni scolastiche lontane dalla Sicilia, causando ingenti disagi alle famiglie e alle condizioni economiche dei docenti indicati; considerato che questo esodo di docenti ha ingenti ripercussioni sulle loro famiglie e sulle comunità coinvolte che si vedranno private di “una preziosissima risorsa umana ed economica”; prende atto della piattaforma programmatica insegnanti siciliani” e chiede che “siano intraprese dal MIUR (il Ministero dell’Istruzione, ndr), tutte le soluzioni possibili per l’attuazione di un organico ed urgente piano di rientro degli insegnanti delocalizzati al nord, anche attraverso la formazione di un tavolo tecnico al Miur con una rappresentanza di docenti in mobilità. Un piano di rientro definitivo da realizzare entro la fine del prossimo anno scolastico per tutti i docenti assunti fuori dalla propria regione con emendamenti da presentare dentro la Legge di Bilancio”.
La mozione, già presentata e approvata da altri Consigli comunali, vuole “contribuire alla promozione di azioni di informazione e sensibilizzazione nell’opinione pubblica; a divulgare, unitamente alla presente mozione, una scheda di manifestazione di interesse che potrà essere sottoscritta dal Sindaco o suo delegato, altri Amministratori di Enti locali interessati a sostenere le rivendicazioni di cui al presente atto deliberativo”. “Esiste più di un modo – ha spiegato la consigliera Candiano – per permettere a questi insegnanti di tornare a casa. Ad esempio attingendo al tempo prolungato, in voga nelle regioni del Nord, ma totalmente sconosciuto in Sicilia. Questo strumento potrebbe offrire maggiori opportunità formative alle giovani generazioni e un gradito ritorno a casa per centinaia di docenti”.