Apriamo o no? Il dilemma degli esercenti di P.Secca in bassa stagione
Destagionalizzazione: un obiettivo essenziale per un turismo sostenibile. Il problema più grave del turismo in Sicilia, ed in particolare nella fascia costiera del territorio camarinense, è la sua elevata concentrazione in alta stagione, il che comporta la congestione delle capacità di trasporto per la viabilità e dei servizi di accoglienza, nonché il degrado dell’ambiente naturale ed umano.
Il problema della destagionalizzazione è un dilemma anche a Punta Secca, location de “Il commissario Montalbano” che riesce ad appassionare quasi 12 milioni di italiani, in cui si mettono in risalto le difficoltà per esercenti e albergatori di scegliere fra la chiusura e la non chiusura, problema tuttora irrisolvibile. Così si finisce in un “circolo vizioso”: stagioni brevi per la mancata convenienza all’apertura nei mesi invernali, che non permettono agli esercenti di diluire i costi fissi, ma anzi li spingono verso l’incremento delle tariffe in alta stagione. Va infatti considerata la necessità che vi siano i servizi essenziali erogati dall’amministrazione comunale che permetterebbero la funzionalità di tutto il sistema turistico.
Intanto giovedì sera un incontro tra albergatori, esercenti, artigiani e rappresentanti delle associazioni santacrocesi ha permesso di chiarire problematiche inerenti all’ordine pubblico, la sicurezza, i servizi, il decoro urbano e l’utilizzo della tassa di soggiorno. Incominciare a pensare che dal mese di aprile inizia la stagione turistica significa fare delle scelte: o tenere chiuso e sopportare i costi fissi, oppure aprire e rischiare che le entrate non coprano la somma dei costi fissi e di quelli aggiunti legati all’apertura. Alle 11 di domenica 18 febbraio il dilemma si ripresentava: come si può sperare che arrivino i turisti se la località si presenta deserta e disfunzionale?
1 Comment
Salvatore hai perfettamente ragione, anzi questa amministrazione ha fatto un primo passo,ha riaperto il sabato e ha rimosso il divieto di sosta, assurdo che nessuno si accorga che le attività in inverno soffrono per coprire i costi di gestione, c’è chi ha scelto di chiudere e riaprire in primavera e chi ha scelto di garantire un minimo servizio per i pochi che visitano la borgata in questo periodo, perché non rivedere gli orari nei mesi invernali ? Le ZTL hanno piegato un sacco di attività (vedi in Piazza a Marina e Corso Italia a Ragusa) nessuno chiede l’abolizione ma l’inverno è duro affrontarlo in queste condizioni, inutile le riunioni e incontri quando si vogliono affrontare i problemi a metà o per niente, non bisogna guardare solo i due mesi di alta stagione precipitandosi ad aprire delle attività accomodate senza distinzione di categorie, non facciamo perdere quel poco di bello che si è creato, Punta Secca e dintorni meritano tantissime attenzioni se vogliamo puntare sul Turismo.
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