Il Consiglio ha deciso: nasce il servizio taxi. Indennità e gettoni: scontro in aula
L’istituzione del servizio taxi è la novità più importante emersa dal Consiglio comunale di lunedì sera. Sei nuove postazioni “per agevolare lo spostamento dei cittadini, anche in un’ottica di contenimento dei costi, e per rafforzare l’idea di una città a vocazione turistica” ha confermato l’assessore allo Sviluppo Economico Filippo Frasca, che ha illustrato il nuovo regolamento. Gli stalli sorgeranno lungo la fascia costiera – a Casuzze e Punta Secca – ma anche nel centro cittadino. Le auto dovranno essere attrezzate per il trasporto dei soggetti diversamente abili. “Vogliamo dilatare le potenzialità del nostro territorio – ha spiegato Frasca – e consentire l’apertura di nuove attività. Questo provvedimento si aggiunge all’istituzione dell’imposta di soggiorno. Stiamo andando nella direzione auspicata”. Oltre ai taxi, verranno rilasciate altre dieci licenze per il noleggio auto con conducente: “Perché – ha spiegato Frasca – quelle attuali non bastano a soddisfare le esigenze di un territorio che in estate conta 60mila presenze”.
ZAGO VOTA CON LA MAGGIORANZA – La proposta dell’Amministrazione è passata con nove voti favorevoli, tra cui quello della consigliera Chiara Zago, al suo primo Consiglio da esponente del gruppo indipendente “Diventerà Bellissima”: “Ma solo perché è un provvedimento utile per la città – si è affrettata a dichiarare -. Non capisco invece la volontà di erigere sempre un muro di fronte alle proposte che arrivano dall’opposizione”. Agnello e Schembari si sono invece astenuti, lamentando la “non voglia della maggioranza di partecipare alle nostre proposte”. Agnello, in particolare, aveva chiesto di poter allegare al regolamento una tabella di punteggio per la valutazione dei titoli di coloro che presenteranno richiesta per il rilascio della licenza.
INDENNITA’ DEL PRESIDENTE E GETTONI DI PRESENZA – Un altro argomento caldo si è rivelato il punto 5), relativo all’indennità del presidente del Consiglio e i gettoni di presenza dei consiglieri. Come spiegato dalla dirigente Oletta Recca, la legge regionale 11/2015 stabilisce l’indennità del presidente in 1221 euro mensili (decurtato del 50% per i lavoratori dipendenti, come nel caso di Mandarà) e dei gettoni in poco più di 17 euro. L’opposizione ha presentato un emendamento, in cui si chiedeva di mantenere l’indennità del presidente del Consiglio pari a quella dell’ultima legislatura (800 euro circa) e portare i gettoni alla cifra simbolica di 3 euro: “Chiediamo di applicare queste tariffe al semestre giugno-dicembre 2017 – spiegava Agnello – Al prossimo bilancio consuntivo potremmo avere un risparmio di 4 mila euro. Non è una grande cifra, ma sarebbe un segnale alla città”. La consigliera Zisa, dai banchi della maggioranza, ha replicato seccata: “Non è una questione di cifre, ma di proposte. A volte, come in questo caso, ci si spinge oltre il buonsenso. Sembra di assistere a una recita di Natale”. L’emendamento è stato respinto con 8 voti contrari e 3 favorevoli. La proposta finale, invece, è passata con 8 voti a favore e 1 contrario. Agnello e Schembari hanno abbandonato l’aula in segno di protesta (la consigliera Gambino non era ancora presente).
ROTATORIE ED EDILIZIA SCOLASTICA – L’ultima parte del Consiglio comunale è stata dedicata ad alcune interrogazioni presentate dall’opposizione. L’Amministrazione ha garantito di riprendere in esame la questione relativa alla rotatoria di contrada Filippello, che insiste però su un’arteria provinciale: sarà chiesto un incontro con il commissario del Libero Consorzio di Ragusa per capire le intenzioni dell’Ente. Il Comune, inoltre, farà richiesta per acquisire l’ex strada provinciale 120 e metterla in sicurezza. L’assessore all’Urbanistica Giavatto, inoltre, ha manifestato interesse per le questioni dell’edilizia scolastica: “Per il plesso 10 aule stiamo partecipando a un bando europeo per l’efficientamento energetico. Per gli altri plessi, invece, va ripresa in mano la situazione. Per trent’anni nessuno ha redatto il fascicolo dei fabbricati. E senza questo fascicolo non possiamo nemmeno concorrere ai bandi e adeguare sismicamente le strutture”.
MUSEO DEL MARE A PUNTA SECCA? – E’ stata bocciata infine una mozione sull’apertura del Museo del Mare a Punta Secca, presentata anche in questo caso dal gruppo d’opposizione. Il sindaco Giovanni Barone ha spiegato di aver già avviato un iter a Messina per chiedere la disponibilità dei locali del Faro: “Sarà un processo lungo, ma ci siamo già attivati in tal senso. Sfondate una porta aperta – ha detto il primo cittadino -. Però gli strumenti dell’attuale Museo del Mare, che si trovano in una stanza presso l’ex Soat, non possono essere spostati per i prossimi cinque anni”.