Ragusa – Riparto fondi ex province, arrivano solo 1,2 milioni. L’onorevole Ragusa: “Abuso bello e buono”
“Qualcuno forse non ha capito che non abbiamo la minima intenzione di mollare. Il Libero consorzio comunale di Ragusa è un ente virtuoso che non merita di essere penalizzato rispetto ad altre realtà simili che invece sono state premiate”. E’ l’on. Orazio Ragusa a precisarlo dopo la notizia sul nuovo decreto che assegna solo un milione e 265 mila euro a Ragusa rispetto ai 20 milioni e 425 mila euro a disposizione, in barba a quanto era stato assicurato in precedenza e contro i principi di assegnazione che erano stati definiti. Le conseguenze dell’ultimo decreto non permetteranno al Libero Consorzio di Ragusa di poter pareggiare il bilancio e di conseguenza non sarà possibile pagare gli stipendi ai dipendenti e continuare ad erogare i servizi essenziali forniti dall’ente.
“Da Palermo devono spiegarci il perché, e chiederemo conto e ragione in maniera pressante, di questa differenza di trattamento che penalizza Ragusa a discapito di altre province, come Siracusa” afferma l’on. Orazio Ragusa che annuncia anche il coinvolgimento del prossimo governatore siciliano per risolvere la questione. “Chiederò all’on. Nello Musumeci, non appena diventerà presidente della Regione Siciliana – sottolinea l’on. Ragusa – di intervenire per ridare alla ex Provincia di Ragusa e ai suoi dipendenti la dignità che meritano e di rispettare gli impegni presi già precedentemente dal presidente uscente. Su questa vicenda sono intervenuto più volte evidenziando l’importanza del ruolo che l’ente riveste per i servizi che offre e attraverso il coinvolgimento del commissario straordinario Cartabellotta mi sono battuto perché i dipendenti, in difficoltà da mesi, venissero retribuiti nei tempi dovuti. Adesso, dopo questa ulteriore mazzata, non bisogna arrendersi fino a quando la vertenza non sarà risolta definitivamente e a Ragusa non sia assegnato ciò che gli spetta e ciò che merita. Non è più ammissibile che si continui a penalizzare in questo modo la nostra realtà territoriale. E’ un abuso politico bello e buono che non lasceremo passare”.